Casa Valdocco è la più recente opera sociale salesiana nell’Ispettoria “San Giuseppe” dell’Uruguay (URU) ed è un centro di accoglienza aperto 24 ore su 24, in grado di ospitare 35 bambini tra i 5 e i 12 anni che ricevono assistenza da parte dello Stato in comunione con la società civile. Venti minori sono quelli che vivono stabilmente nella casa, mentre altri 15 la frequentano pur potendo godere della presenza di alcuni riferimenti familiari.

L’opera, situata a Villa Colón, presso Montevideo, ha come suo principale obiettivo quello di assicurare che i bambini passino il minor tempo possibile in realtà istituzionalizzate, mentre possano veder garantito il più possibile il loro diritto a vivere in una famiglia. Il progetto fa parte della Rete di Opere Sociali Salesiane coordinata dalla “Fundación Trampolín”, e sarà gestito da un gruppo di laici degli ambienti salesiani accompagnati da uno staff di circa 25 tecnici esperti in varie discipline.

Sabato scorso, i ragazzi e le ragazze di “Casa Valdocco” si sono svegliati molto presto, in attesa della festa che hanno organizzato con grande impegno insieme ai loro educatori.

Nulla è stato lasciato al caso e i bambini stessi, insieme alle coordinatrici della Casa, Karen Amaro, Claudia Cúneo e Silvana Núñez, si sono occupati dell’accoglienza dei visitatori: il Consigliere per la Regione America Cono Sud, don Gabriel Romero, SDB; l’Ispettore URU, don Alfonso Bauer; don Francisco Lezama, don Daniel Bernardoni, e i membri laici del Settore Opere Sociali; gli amici e volontari della Casa e i vari benefattori. 

Il primo momento delle celebrazioni è stata una Messa di ringraziamento presieduta da don Jorge Pérez sdb, Direttore dell’opera sociale, e animata musicalmente dall’équipe di educatori. Accanto alla croce, dietro l’altare c’era un grande striscione che riportava, tradotta, la frase che Don Bosco fece incidere per la Basilica di Maria Ausiliatrice: “Questa è la mia casa, da qui verrà la mia gloria”.

Durante la celebrazione don Pérez ha invitato a ringraziare per Casa Valdocco, chiarendo che non stava parlando solo dell’edificio, ma della “casa formata dalle persone che vivono nello stesso luogo”, dove “crediamo che Dio sia presente in mezzo a noi e attraverso l’amore di tante persone che ci accompagnano”. Nella sua breve omelia il sacerdote ha insistito sul fatto che “siamo a casa quando ci trattiamo come una famiglia”, e le “fondamenta sono i modi in cui ci trattiamo e viviamo gli uni con gli altri”. Tali fondamenta sono state rappresentate su piccoli cartelloni dai piccoli ospiti del centro e posti su teli colorati sul pavimento del presbiterio: ascolto, squadra, speranza, rispetto, familiarità, fiducia, e, ovviamente, l’amore di Dio…

Terminata la Messa, bambini e adulti si sono divertiti con varie coreografie animate dagli educatori e poi hanno condiviso un momento di agape realizzato nella forma tipica di una festa di compleanno per bambini; quindi, nel pomeriggio c’è stato ancora tanto tempo a disposizione per i giochi insieme e per due spettacoli nel grande teatro: una rappresentazione dei “Parodistas Aristophanes”, che ha fatti cantare, gridare, ballare ed emozionare i bambini e tutti i presenti; e lo spettacolo di prestidigitazione del “Mago Matías”.

Al termine di una giornata ricca di emozioni, si è svolta l’inaugurazione della ludoteca, un evento tanto atteso dai piccoli ospiti del centro e che li ha riempiti di gioia.

Tweet