La comunità di Chiachal, 65 km a nord della città di San Pedro Carchá, abitata da 105 famiglie indigene di etnia Qeqchí, fu tra quelle particolarmente colpite e danneggiate. Situata in un profondo avvallamento, venne presto invasa e sommersa dall’acqua, che ricoprì case e coltivazioni, causando enormi danni.
I salesiani di San Pedro Carchá entrarono subito in azione. In coordinamento con la Casa ispettoriale della capitale e con il sostegno finanziario delle case salesiane del Centro America, di benefattori e di altre organizzazioni caritative, attivarono un progetto di ricostruzione delle abitazioni. Il primo passo fu l’acquisto di un terreno comunale per la costruzione di nuove abitazioni e della chiesa; e il lavoro è poi proceduto spedito in sinergia tra salesiani, Centro “Don Bosco” e Centro “Talita Kumi”.
La comunità religiosa delle Suore della Resurrezione, da parte sua, acquistò un terreno che è stato poi suddiviso in 120 lotti, dove sono state costruite 105 nuove case, tre chiese, una scuola, un centro sanitario e una sala comunitaria. Ogni famiglia, inoltre, è stata beneficiata con una fattoria familiare e i suoi rispettivi animali domestici, ed è in corso anche un progetto di cooperativa per la lavorazione del cardamomo, che include un essiccatoio.
Il progetto è andato a beneficio di tutte le famiglie, indipendentemente dalla religione, e ha sostenuto sia le 45 famiglie cattoliche e sia le 67 evangeliche della comunità di Chiachal.
Venerdì 13 maggio, è stata celebrata la consegna delle chiavi delle nuove case, durante una solenne celebrazione eucaristica nella nuova chiesa cattolica, inaugurata lo stesso giorno.
“Talita Kumi” continuerà a sostenere questo progetto con diverse iniziative, religiose e non.
Don Heriberto Herrera, SDB
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