India – Una visita pastorale memorabile: il card. Bo, SDB, nel Nord Est indiano

21 Novembre 2019

(ANS – Shillong) – Il salesiano cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, Myanmar, e Presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia, ha trascorso una settimana nel Nord Est dell’India, dal 7 al 13 novembre scorsi. Si è trattata dalla sua prima visita in quella regione, nota come la culla del carisma salesiano nel Paese, ed è stata contrassegnata da diversi momenti emozionanti – su tutti, certamente, l’Eucaristia presieduta dal cardinale a Shillong, davanti a 200mila fedeli tribali.

Il card. Bo aveva iniziato la sua visita pastorale presso l’Istituto Salesiano di Sonada, dove ha parlato con il personale e gli allievi dell’istituto e ricordato il lungo legame tra quel centro e i salesiani del Myanamr, che in buona misura si sono formati lì, dato che fino a dieci anni fa l’attuale Visitatoria del Myanmar dipendeva dall’Ispettoria di Calcutta. Nell’occasione, ha anche presieduto la cerimonia di presentazione di un libro che ripercorre la storia del centro educativo (Salesian College - A History that Speaks Today / Istituto Salesiano - Una storia che parla ancora oggi) e quindi ha fatto visita dal vescovo di Darjeeling.

Nei giorni successivi il porporato ha raggiunto Guwahati e da lì Shillong, per adempiere ad un voto fatto ad un amico scomparso: il compianto arcivescovo salesiano mons. Dominic Jala, recentemente scomparso in un incidente automobilistico negli Stati Uniti. In ricordo di mons. Jala, il cardinale ha voluto tenere fede all’impegno, recandosi nella regione e visitando la comunità.

Egli è stato anche il principale celebrante della solenne Eucaristia, seguita da una processione eucaristica, celebrata per circa 200mila fedeli originari delle colline Khasi e Jaintia. Molti fedeli sono rimasti colpiti dalla sua capacità di comunicare con loro, nella loro lingua. E il prelato salesiano ha avuto parole di grande incoraggiamento per loro: “Mi è stato detto che voi Khasi siete la prima tribù, tra le tante nel Nordest dell’India, che Dio ha scelto per condividere il dono della fede. Come gli israeliti, voi siete il popolo che è stato scelto in modo speciale, siete benedetti da Dio. Oggi possiamo certamente vedere come abbiate risposto con tutto il cuore alla chiamata del Signore, e con il vostro ‘sì’ vivete il dono della fede così intensamente. Seguendo il vostro esempio, molte altre tribù hanno abbracciato il cristianesimo. Siete tutti apostoli, e predicate non con le parole, ma attraverso la vostra testimonianza di vita. Possa il Signore benedirvi cento volte”.

Il cardinale ha poi aggiunto: “Ho sentito tanto parlare della Chiesa del Nord Est in India. Sono stato ispirato dalle storie narrate dall’arcivescovo Jala sulla profonda fede e sulla diffusione del Vangelo. Ho sentito parlare delle persone Khasi e del loro amore per il messaggio di Cristo. La vostra è una Chiesa vibrante, mi trasmette molta commozione ed energia spirituale”.

E ha rivolto anche un pensiero personale “all’amato arcivescovo”, ricordando come “l’Eucaristia era per lui la fonte e il culmine della vita spirituale” ed invitando i fedeli a seguire il suo esempio, “sperimentando il Dio vivente, amorevole e liberatore”.

Dopo aver fatto sentire ad una folla commossa una registrazione dell’ultimo colloquio avuto con mons. Jala – registrazione che sarebbe dovuta servire da commiato al termine del viaggio del card. Bo, ma che è finita per essere un emozionante ricordo di mons. Jala – e un appassionato intervento sul valore dell’Eucaristia per la Chiesa, il cardinale ha concluso, invitando a rispondere con fede e con il Vangelo alle sfide della povertà e dell'ingiustizia, che attraversano anche la regione dell’India nordorientale.

Nel prosieguo della sua visita il porporato birmano ha presieduto l’Eucaristia nel Teologato del “Sacro Cuore”, Shillong, un istituto che ha formato centinaia di sacerdoti per la regione e la Chiesa, e ha visitato molte importanti istituzioni e centri di formazione sempre a Shillong, incontrando autorità civili e religiose, salesiani e giovani in formazione. 

Tra le altre attività nella regione, ha inaugurato un anfiteatro a Siloam, un centro per la leadership a Umiam, vicino a Shillong, e visitato la tomba e la famiglia dell’arcivescovo Jala.

A Shillong e Guwahati si è rivolto anche alla Famiglia Salesiana, dove ha parlato del suo Paese, il Myamnar, che ha vissuto decenni di dominio militare, e della lotta che continua ad affrontare, anche se un governo civile sta gradualmente emergendo. Parlando della Chiesa nel Paese, ha sottolineato il ruolo che la Chiesa Cattolica sta svolgendo nel costruire la pace tra le numerose comunità religiose ed etniche, attraverso il dialogo interreligioso.

Prima di lasciare Guwahati per Calcutta, in viaggio verso Yangon, il cardinale ha espresso la sua gratitudine a Dio e alla gente della regione per il calore, l’ospitalità e il fervore spirituale di cui è stato testimone.

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