Don Havasi era nato il 14 Marzo 1929 alla periferia di Budapest, Ungheria, in una famiglia con 6 figli. Sin da piccolo voleva diventare sacerdote, ma i genitori non avevano le risorse per mandarlo a scuola, così cercò la sua vocazione presso gli ordini religiosi. Come scout ebbe modo di incontrare i Salesiani, dove venne ammesso nell’Istituto Salesiano del Clarisseum, all’epoca Casa Ispettoriale, centro giovanile, e tipografia, dove visse anche il futuro beato Stefano Sandor.
Qui frequentò l’aspirantato nel 1943 e poi venne mandato a Nyergesújfalu per terminare gli studi superiori nel Liceo Salesiano. Nel 1946 cominciò il noviziato a Mezőnyárád, dove pronunciò i primi voti religiosi il 16 agosto 1947. L’8 dicembre 1951 emise i voti perpetui nel Clarisseum, clandestinamente, a motivo della dittatura comunista, davanti a 4 persone, tra cui proprio il sig. Sandor.
Dopo la soppressione degli ordini religiosi ordita dal regime, nel 1950 venne accolto presso il seminario diocesano di Vac – nascosto nel palazzo vescovile – per studiare Teologia; ma nel 1952, con altri religiosi, dovette abbandonare la città e cercarsi un lavoro.
Così lavorò alla costruzione della metropolitana di Budapest, e più tardi in una fabbrica. Durante questo periodo frequentò l’Università statale, conseguendo la Laurea in Letteratura.
Durante la rivoluzione del 1956 riuscì finalmente a fuggire in Italia, raggiunse Montortone, vicino Padova, completò gli studi di Teologia e venne ordinato sacerdote l’11 Febbraio 1960 in compagnia di altri 6 salesiani ungheresi, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.
Il primo passo della sua vita sacerdotale fu a Padova, e poi al liceo scientifico di Este. Non avendo nessuna speranza di tornare nella sua Ungheria, chiese di andare in missione nelle Filippine, ma questo suo desiderio non venne accolto dai Superiori. In particolare fu don János a convincerlo a rimanere, e lo inviò il più vicino possibile alla sua Ungheria: a Vienna, in Austria. Qui lavorò per 30 anni in un Istituto e casa di accoglienza per i giovani.
Negli anni ‘70 riuscì a mettersi in contatto con i suoi confratelli ungheresi, che poi riuscirono a visitarlo a Vienna; più tardi, divenuto cittadino austriaco, poté anche ricambiare le visite in Ungheria, e li aiutava portando loro tutto ciò che poteva: libri religiosi, materiali salesiani, riviste…
Nel 1990, dopo la caduta del regime comunista, il Rettor Maggiore, Don Egidio Viganò, lo nominò Ispettore ungherese, così finalmente tornò in Ungheria. Presa la guida dell’Ispettoria il 31 gennaio 1991, riuscì a ricollegare tra loro i suoi confratelli, a ricostruire gli edifici e riorganizzare tutto, assicurando di nuovo prosperità all’Ispettoria Ungherese.
Fatto rarissimo, venne rinnovato per due mandati: così fu Ispettore per 18 anni consecutivi, dal 31 gennaio 1991 fino all’8 Novembre 2008.
Nel 2013, il Presidente Ungherese János Áder donò a don Havasi la Croce Cavalleresca dell’Ordine al Merito, per onorare il nuovo inizio della vita salesiana e per la ricostruzione dell’Ispettoria ungherese.
“Non mancava mai di dire che era felice e di ricordarsi ogni giorno il suo sacerdozio. Ha sempre lavorato, non ha mai avuto tempo da perdere, ed è stato membro attivo della comunità di Budapest-Újpest fino alla fine, prendendo parte al lavoro dell’Ispettoria” dicono di lui i suoi confratelli.
I funerali avverranno nella chiesa di Santa Croce a Péliföldszentkereszt, in data ancora da definirsi.
Su YouTube è disponile, in italiano, un’intervista nella quale don Havasi racconta la sua vita.
Don Béla Ábrahám, SDB, Ispettore UNG
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