“Quest’enorme tragedia mi fa ricordare il dolore e la sofferenza sperimentate quando il ciclone Nargis colpì il Myanmar, nel 2008, lasciando circa 140.000 vittime e 800.000 sfollati. Alla vigilia del nuovo anno, il mio pensiero va alle popolazioni dell’Indonesia, colpite da recenti e violente catastrofi naturali, che hanno causato gravi perdite di vite umane, numerose persone scomparse e sfollate e ingenti danni materiali. Piangiamo le numerose morti e le indicibili sofferenze che lo tsunami ha lasciato all'alba del nuovo anno 2019”.
Per questo il cardinale Bo ha lanciato un triplice appello:
- ricordare nella preghiera le vittime e le loro famiglie;
- promuovere un'ampia "solidarietà e il sostegno della comunità internazionale" per la popolazione indonesiana;
- cercare modi tangibili per alleviare le sofferenze delle vittime.
"So che i gruppi di intervento del Catholic Relief Services, la Caritas Indonesia e altri partner locali hanno squadre sul campo che rispondono e forniranno aiuto e assistenza" ha manifestato il presule salesiano.
Pochi giorni prima, il cardinale Bo aveva pubblicato il suo messaggio di Natale contenente cinque principi/mandati o "pietre miliari da raggiungere nella nostra avventura socio-pastorale in Asia":
- il mandato di san Giovanni Paolo II nell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Asia" (1999) che afferma "Come nel primo millennio la Croce è stata piantata sul suolo dell'Europa, e nel secondo su quello delle Americhe e dell'Africa, possiamo pregare che nel terzo millennio cristiano si raccolga una grande messe di fede in questo vasto e vitale continente";
- il mandato per "rispondere all'appello di Papa Francesco per la giustizia economica e ambientale".
- l'urgente necessità di riconoscere la presenza di popolazioni indigene a partire dalle coste del Mar Cinese Meridionale fino alle zone centrali dell'India, dove l'economia di mercato ha creato turbolenze negando loro il diritto alle risorse e agli stili di vita tradizionale;
- La preoccupazione di perseguire la pace attraverso un triplice dialogo continuo, con i poveri, le culture e le religioni dell'Asia: "Il nostro lavoro con i poveri e la loro dignità deve essere il terreno di incontro con le altre religioni";
- proporre la riconciliazione su vasta scala come nuova evangelizzazione in Asia, dove "la Chiesa non deve ripagare l'odio con l'odio, ma essere guaritrice di ferite note e nascoste".
La FABC è un’associazione volontaria di 16 conferenze episcopali di Asia meridionale, sud-orientale, orientale e centrale, è stata fondata nel 1972 con l'approvazione della Santa Sede, e ha come suo scopo quello di promuovere tra i suoi membri la solidarietà e la corresponsabilità per il benessere della Chiesa e della società in Asia, e promuovere e difendere ciò che è per il bene superiore. Il cardinale Bo, eletto alla Presidenza FABC nello scorso novembre, assumerà ufficialmente la guida della FABC il 1° gennaio 2019.
Fonte: AustraLasia