Come si sa a livello mondiale, la situazione del Venezuela è grave. L’Unione Europea e i suoi Stati membri non riconoscono l’Assemblea Costituente del Venezuela. Così dichiara l’Alto Rappresentate della UE, Federica Mogherini, che in un comunicato ha sottolineato la mancanza di “legittimità e rappresentatività” della istituzione, date le circostanze nelle quali si è svolta l’elezione. Mogherini intima pertanto al governo di Nicolás Maduro a sospendere la Costituente e rispettare le attribuzioni del resto delle istituzioni venezuelane. I paesi limitrofi dell’America Latina hanno criticato il processo costituente e inoltre alcuni paesi come Stati Uniti, Colombia, Canada, Messico, Panama e Perù hanno comunicato che applicheranno sanzioni.
In mezzo a questa vera crisi sociale, il procuratore generale del Venezuela, Luisa Ortega Díaz, ha informato che 121 persone hanno perso la vita e altre 1.958 sono risultate ferite dal 1° aprile quando cominciarono le proteste contro il governo di Maduro.
Alcuni artisti e politici hanno richiesto a gran voce che il Papa si pronunci di fronte a questi atti di violenza e morte in Venezuela, senza sapere che il Santo Padre non ha fatto altro che chiedere insistentemente “costruire ponti e dialogare seriamente” per arrivare alla pace.
I giovani sono la speranza di un paese. Questo gruppo di 14 giovani che hanno fatto la loro richiesta di entrare e iniziare il cammino formativo come salesiani sono un segno concreto di vita donata al servizio dei più bisognosi e di Dio.
“È vero che il nostro paese attraversa un momento difficile, conflittuale e di molte sfide e sentimenti contrastanti per ognuno di noi – scrive un salesiano – però che questo non sia un velo di oscurità che ci impedisce di vedere le meraviglie che Dio opera in ogni momento, come lo sono i 14 futuri prenovizi”.