Chiaro e significativo il titolo prescelto per il convegno, “Intelligenze Umane”, accompagnato dalla citazione di un passo della Laudate Deum di Papa Francesco “Un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso” (LD, 73).
Nel corso dell’appuntamento si sono confrontati in presenza studiose e studiosi di informatica, tecnologia, filosofia, teologia, pedagogia, psicologia, sociologia insieme a studentesse e studenti, tutti chiamati alla sfida di governare con creatività e responsabilità i modelli linguistici di grandi dimensioni come, ad esempio, “ChatGPT”.
Durante la prima sessione i lavori hanno messo al centro alcuni assunti fondamentali per tutto il confronto, come lo scenario attuale dell’ecologia integrale e la grammatica dell’intelligenza artificiale. Successivamente si è compiuto un passo ulteriore andando a discernere le questioni di senso e le implicazioni etiche per discernere tra le forme dell’intelligenza umana, tra naturale e artificiale. E la prima giornata si è conclusa con lo sguardo già proiettato al futuro, con una relazione sulla necessità del cambiamento e l’importanza di essere formati per affrontarlo.
Nella seconda giornata le relazioni sono scese più nel dettaglio nel mondo dell’educazione, con interventi sulle realtà scolastiche d’eccellenza nel campo della robotica nella cosiddetta “Robot Valley” dell’Emilia-Romagna e sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo educativo, per concludere poi con una proiezione sul mondo del lavoro in un’ottica sempre di inclusività. E contemporaneamente per i giovani studenti era previsto anche un laboratorio specifico su ChatGPT.
I lavori si sono infine conclusi con la presentazione ufficiale dell’Osservatorio “Giovani e Futuro”. “Con la nascita dell’osservatorio – ha spiegato don Nicola Giacopini, Direttore di IUSVE – il nostro Istituto desidera consolidarsi anche come piattaforma di ricerca, di documentazione e di approfondimento sui temi d’interesse per attori accademici e non accademici, privati e pubblici. Le attività di ricerca potranno essere legate sia ai progetti di ricerca interni, sia ad attività di ricerca esterne, provenienti da soggetti pubblici e privati”.
Ad esempio, già durante il convegno è stata illustrata una ricerca congiunta IUSVE-Ipsos dalla quale è emerso che i giovani sono più aperti (46%) della media degli italiani (37%) ai miglioramenti introdotti dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e che credono che essa potrà migliorare il loro lavoro – anche se contestualmente preoccupati da alcune storture di cui essa potrebbe essere protagonista.
Per questo Davide Girardi, Responsabile dell’Osservatorio “Giovani e futuro” ha affermato: “Nell’ambito del paradigma dato dall’ecologia integrale, l’attenzione ai giovani e alla loro centralità strategica è il quadro di riferimento che fonderà ogni attività posta in essere dall’Osservatorio”.
L’Osservatorio IUSVE “Giovani e futuro” intende essere un punto d’incontro tra l’istituto Universitario e il territorio, consolidando le collaborazioni non solo sul piano della ricerca, ma anche della formazione e aprendosi alla sinergia, tanto con attori pubblici, quanto con quelli privati.