Nel suo discorso ufficiale, don Biju Michael, Consigliere per la Regione Asia Sud, ha sottolineato la dimensione laica del Salesiano Coadiutore, affermando che il Coadiutore non è caratterizzato dalla secolarità, ma dalla sua consacrazione religiosa. Gli altri spunti di riflessione durante il Congresso sono stati offerti da don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione; dal sig. Jean Paul Muller, Economo Generale; dal sig. Raymond Callo, Coordinatore della Formazione nella Regione Asia Est-Oceania; e don Robert Pen; due tavole rotonde, vari incontri di gruppo e frequenti assemblee generali interattive hanno costituito gli altri tempi formativi dell’assise.

Il sig. Muller, nel suo discorso di apertura, ha esortato i coadiutori a essere tabernacoli che portano Cristo nel mondo, sottolineando che senza Cristo e i poveri come priorità, la competenza professionale non ha valore.

Intervenendo sul tema, il sig. Callo ha invitato i salesiani laici ad essere segni e portatori dell’amore di Dio, disposti ad essere accompagnati e formati nella missione, per diventare contestualmente profetici. Don Coelho, da parte sua, ha sottolineato come la vita consacrata sia un memoriale vivente della vita di Gesù e un’anticipazione di ciò che saremo in Cielo.

Don Robert Pen, infine, ha parlato di identità, fedeltà e leadership come cuore della spiritualità e della missione salesiana. “La nostra identità ci dà uno scopo, la fedeltà ci sostiene nelle sfide e la leadership ci permette di guidare gli altri verso la luce degli insegnamenti di Don Bosco” ha affermato nella sua relazione.

Alla luce dei dibattiti svolti durante il Congresso, sono stati elaborati i seguenti tre SOGNI e le corrispondenti linee d'azione:

Sogno 1 (Formazione e addestramento)

–     Qualificare i salesiani coadiutori per essere efficaci nel loro ministero, trasmettendo i valori di Gesù ai giovani di oggi, alla maniera di Don Bosco.

Linee di Azione

1.       Coltivare l'abitudine alla lettura spirituale e di qualità, per approfondire la propria spiritualità e l'efficacia dell'apostolato;

2.       Avviare a livello di post-noviziato (da parte del Direttore, del rispettivo Delegato per la Formazione e dell’Ispettore) un discernimento sul campo di specializzazione, con un apposito test attitudinale;

3.       Subito dopo la professione perpetua il Salesiano Coadiutore deve iniziare il programma di formazione specifica;

4.       Ai Coadiutori maggiori che non hanno ancora seguito la formazione specifica, viene offerto un programma di formazione da 6 mesi a 1 anno o una formazione permanente;

5.       Ogni Ispettoria deve inviare annualmente almeno un Salesiano Coadiutore al corso di formazione per formatori;

6.       Un Salesiano Coadiutore faccia parte dell’équipe di formazione, come coordinatore dei Coadiutori, del post-noviziato di Karunapuram.

Sogno 2 (Cura educativa e pastorale)

–     Accompagnare i giovani nel contesto socio-politico-culturale attuale per formarli come buone persone e onesti cittadini, contribuendo alla costruzione della nazione.

Linee di Azione

1.       Abilitarsi all'animazione interpersonale/accompagnamento personale (orientamento professionale, educazione ai valori, visite alle famiglie, relazioni personali, guida spirituale, consulenza...).

2.       Avviare attività pastorali non istituzionali (attività con migranti, scuole serali...) senza perdere di vista gli apostolati attuali, per affrontare le nuove forme di povertà.

3.       Conoscere le tecnologie digitali per un accompagnamento efficace dei giovani nei moderni cortili (media).

Sogno 3 (Discernimento vocazionale)

–     Favorire e coltivare la vocazione del Salesiano Coadiutore, attraverso una testimonianza viva e una proposta esplicita.

Linee di Azione

1.       Farsi coinvolgere nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative vocazionali (campi vocazionali, produzione e traduzione di letteratura sul tema...);

2.       Avere la presenza di un Salesiano Coadiutore nell’équipe di formazione delle case di formazione;

3.       Rendersi disponibili e competenti per assumere varie responsabilità nell’Ispettoria;

4.       Fare opera di sensibilizzazione e seguire i genitori dei possibili candidati, gli aspiranti e i salesiani;

5.       Far conoscere e diffondere testi, foto e traduzioni sulla santità tra i Coadiutori, almeno tre di essi: Sant’Artemide Zatti, il Beato Stefano Sandor e il Venerabile Simone Srugi;

6.       Adoperare consapevolmente il termine “Fratello salesiano” invece di “coadiutore” o “fratello laico”

7.       Organizzare annualmente un programma di animazione di tre giorni a livello regionale per i Coadiutori in formazione iniziale.

8.       Ogni Salesiano Coadiutori si sforzi di crescere nella propria vocazione consacrata salesiana attraverso la vita di preghiera, l'interiorità, l'approfondimento della conoscenza della vita consacrata salesiana e l'accompagnamento da parte di un Coadiutore maggiore, soprattutto nei momenti di crisi.

Nelle disposizioni finali è stato anche ribadito che: “È responsabilità di ogni Salesiano Coadiutore, insieme ai Delegati Nazionali e Ispettoriali, seguire l’attuazione delle linee d'azione sopra indicate. Usciamo da questo Congresso convinti della nostra Identità di Fratelli Salesiani, con un’incrollabile Fedeltà, per essere Leader con umiltà e amore”.

Tweet