Questi minori ricevono i servizi erogati presso il “Don Bosco Navajeevan”. Di questi giovani, la maggior parte frequenta scuole e istituti superiori regolari e una ventina seguono corsi di formazione professionale per apprendere mestieri come la sartoria, la falegnameria e la saldatura.
Oltre a consumare due pasti nel centro salesiano, i giovani possono portare a casa il pranzo preparato dal personale scolastico. Ai ragazzi viene fornito un kit alimentare che comprende riso al limone, riso al pomodoro, biryani di verdure e riso pudina (foglie di menta). I giovani e il personale sono soddisfatti della qualità del cibo e apprezzano il pasto.
Due tra i beneficiari di queste donazioni sono le sorelle Lavanya, di 13 anni, e Sravani, di 11, che sono arrivate al “Don Bosco Navajeevan” dopo aver subito maltrattamenti da parte del padre che, preso poi dalla polizia, è stato incarcerato. Le zie hanno provato a prendersi cura delle bambine, dopo l’arresto del genitore, ma quando quest’ultimo è uscito dal carcere ha ricominciato ad abusare di loro. Oggi, grazie ai programmi salesiani, le due sorelle sono al sicuro e possono accedere anche a servizi di consulenza psicologica e a specifici percorsi educativi.
“Siamo grati ai nostri donatori, che hanno fornito il loro sostegno per garantire ai giovani del ‘Don Bosco Navajeevan’ l'accesso a un'alimentazione adeguata - ha dichiarato don Timothy Ploch, direttore ad interim di Salesian Missions – L'obiettivo è sempre quello di riunire questi minori con le loro famiglie o con altri parenti, laddove sia sicuro farlo. Avere la giusta alimentazione permette a questi giovani di partecipare pienamente alla scuola e ai programmi di consulenza e riabilitazione, che garantiscono loro una vita migliore”.
Al “Don Bosco Navajeevan”, inoltre, esiste un programma incentrato sul salvataggio e il recupero dei bambini costretti al lavoro minorile e ai bambini di strada. Una volta arrivati al centro, i minori ricevono riparo, cibo e vestiti e possono partecipare ai programmi salesiani che si concentrano sull'istruzione e sulla formazione alla vita. L'obiettivo è infatti aiutarli a rompere il ciclo della povertà e a condurre una vita produttiva, libera da abusi e lavoro forzato.
Dalla fondazione del centro, sono stati 32.782 i minori entrati in contatto con il personale salesiano, che lavora per dare sostegno e aiuto ai bambini di strada che vivono nelle città di Secunderabad e Hyderabad. Il team del “Don Bosco Navajeevan” lavora duramente per ricongiungere i giovani con le loro famiglie e ne ha riportati a casa 7.500 dopo averli assistiti. Ha anche organizzato l'inserimento lavorativo e la riabilitazione di 3.700 giovani.
Infine, va ricordato che il centro gestisce anche un rifugio dove i giovani possono andare e venire liberamente. Il rifugio, aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, si trova in un edificio vicino alla stazione ferroviaria di Secunderabad. La facile accessibilità fisica del rifugio è utile perché molti bambini arrivano in treno o rimangono in stazione a chiedere l'elemosina. Il rifugio offre uno dei primi punti di accesso ai programmi del “Don Bosco Navajeevan”.
Fonte: Salesian Missions
