“Ancora una volta siamo testimoni di questa tragedia: i nostri fratelli e sorelle stanno soffrendo terribilmente per la guerra, per l’irresponsabilità di quanti dovrebbero prendersene cura… Ma Don Bosco non vuole rimanere ai margini: è sempre stato presente qui lo è ancora oggi” ha affermato don Basañes.
Il Superiore di AFC – già membro del Consiglio Generale della Congregazione per 12 anni consecutivi (2008-2020), dapprima come Consigliere per la Regione Africa-Madagascar, poi come Consigliere per le Missioni – è andato a Goma per consolare e manifestare vicinanza alle migliaia di persone, soprattutto bambini, giovani, donne, anche incinte, e anziani, che vagano davanti alle porte dei centri salesiani di Goma. Ha visitato il sito dove si sono stabiliti gli sfollati, presso il centro “Don Bosco Ngangi”, e il campo di Kanyaruchinya, all’uscita nord della città di Goma.
“Grazie a Dio con la collaborazione di tante organizzazioni della società, poco a poco, stiamo portando le cose essenziali per mantenere tutta questa gioventù” ha aggiunto ancora.
Oltre a consolare gli sfollati e a ringraziare quanti stanno fornendo aiuti umanitari, ha condannato con la massima fermezza questa guerra che sta uccidendo le persone, e anche la criminale indifferenza di tutti coloro che possono contribuire a risolvere il problema. “Non facciamo come coloro che videro il viandante del Vangelo ferito e abbandonato e passarono oltre: quest’indifferenza è criminale. Nessuno resti indifferente. Don Bosco è qui” ha proseguito l’Ispettore di AFC.
Rivolgendosi alla popolazione cristiana, sia ai giovani, sia agli anziani, don Basañes ha esortato ad affrontare con coraggio la crisi che persiste nella zona, ha invitati tutti ad avere il coraggio di aprire le porte agli sfollati, di riconciliarsi con se stessi e con i propri vicini. E ha detto, pertanto: “Seppelliamo l’ascia di guerra”.
Infine, ha manifestato la sua fiducia nel sostegno della Famiglia Salesiana e dei simpatizzanti dell’opera di Don Bosco: “Sappiamo che la solidarietà di Don Bosco, che è internazionale, è mondiale, potrà essere vicina a noi per alleviare il dolore di tutta questa gioventù. Grazie per le vostre preghiere. Grazie per accompagnarci ed aiutarci a far sentire a queste persone che Don Bosco è presente e che con lui è presente l’umanità. Perché questa tragedia si può curare solo con l’umanità”
Da segnalare, infine, che al mattino del giorno seguente, sabato 26 novembre, l’Ispettore di AFC, accompagnato dai salesiani don Jonas Yav Madich, Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile, e Donatien Bope, salesiano coadiutore, ha tenuto un colloquio con gli allievi dell’Istituto e del Centro di Formazione Professionale “Don Bosco Ngangi”, ai quali ha rivolto un messaggio di conforto e di speranza in merito alla situazione di instabilità della zona, che ha causato un massiccio spostamento di diverse persone che si sono spontaneamente riversate qua e là nei campi per sfollati.
Il video-messaggio del Superiore di AFC è disponibile in inglese e francese su ANSChannel, nei rispettivi canali linguistici.
Fonte: Journal Jambo Vijana/AFC-EST