I lavori sono stati avviati martedì 25 dai Delegati per la Comunicazione Sociale. “Sono molto felice di tenere questo incontro dopo due anni e mezzo in cui non ci siamo potuti vedere di persona – ha condiviso don Mendes in apertura del suo discorso di saluto, in cui ha ricordato anche il lavoro svolto durante la pandemia e il coordinamento “dietro gli schermi” per evidenziare la forza del lavoro di squadra –. State facendo un ottimo lavoro nelle vostre Ispettorie e avete tutto il sostegno della Congregazione”, ha aggiunto, sottolineando l’esperienza di lavoro qualificato realizzata dai Delegati in tutto il mondo. “Siete messaggeri dell’esperienza di Don Bosco comunicatore nel nostro tempo”, ha aggiunto ancora, illustrando il significato di un incontro che, per il Settore Comunicazione, sarà il preludio alla Consulta Mondiale che si terrà a Lisbona dal 29 ottobre al 1° novembre.
La dinamica del lavoro ha ruotato attorno a tre assi: conoscersi, condividere e vivere un’esperienza fraterna di approfondimento e formazione. Le giornate sono state divise in due momenti distinti, con sessioni di formazione al mattino e visite a siti salesiani nel pomeriggio. I temi su cui si è lavorato sono stati la revisione e l’aggiornamento dell’Instrumentum Laboris, il programma del Settore Comunicazione 2020-2026, le proposte per la celebrazione del Bicentenario del “Sogno dei 9 anni”, il Congresso Internazionale della Comunicazione del 2024 e la presentazione del Patto Educativo Globale. Al tempo stesso, sono state affrontate anche le questioni proprie di ogni Ispettoria, come la visione della comunicazione varie realtà, il piano di comunicazione e le linee fondamentali, e le opportunità per migliorare il coordinamento della comunicazione a livello europeo, con l’ANS e con le strutture centrali della Congregazione.
In questi giorni, inoltre, i partecipanti hanno anche modo di visitare i principali luoghi della Barcellona salesiana, come la casa editrice Edebé e i centri di Can Prats, Sarrià, la scuola universitaria “EUSS”, Tibidabo e Martí Codolar.
I Delegati per la Formazione, da parte loro, hanno iniziato i loro lavori mercoledì 26, si stanno confrontando attorno al processo di rinnovamento della Ratio Fundamentalis come manuale di formazione salesiana, la “Scuola di Accompagnamento”, il Congresso su San Francesco di Sales del 2023 e sulle indicazioni per l’elaborazione del Progetto Formativo Ispettoriale. Durante le diverse sessioni, si è riflettuto anche sulla formazione dei formatori e sulla formazione specifica dei salesiani coadiutori, tra le altre cose.
Quella di giovedì è stata una sessione di lavoro congiunta in cui si è partiti da una proposta salesiana per la formazione in un mondo digitale, basata sugli interventi di entrambi i consiglieri. Don Coelho ha incentrato la sua riflessione sull’etica educativa e sull’estetica pastorale. “Il salesiano è chiamato ad imitare il nostro padre e fondatore e ad essere pronto ad ascoltare e rispondere ai segni dei tempi. Pertanto, siamo invitati a vedere Dio nello spazio digitale del fenomeno umano come parte della nostra spiritualità salesiana”, ha spiegato.
Durante il suo discorso, ha passato in rassegna diverse domande a cui è stata data risposta, concentrando lo sguardo su come vivere nel mondo digitalizzato o su come rispondere alla vocazione salesiana in questo mondo: “Non dobbiamo dimenticare le conseguenze pubbliche della nostra impronta digitale. Un confratello salesiano professo non è un utente privato del web, anche se si maschera dietro un avatar digitale. Siamo tutti chiamati a essere autentici, trasparenti e prudenti. La nostra identità e la nostra immagine contano molto perché non siamo solo individui, ma individui che appartengono a un’istituzione e ambasciatori dell’amore di Dio. Ma a volte non è una questione di volontà. Quando c’è dipendenza, è necessario un altro tipo di attenzione”, ha aggiunto.
L’incontro si conclude nella mattinata di sabato 29. Nel pomeriggio di oggi, venerdì 28 ottobre, è in programma la visita congiunta alla Sagrada Familia, basilica cattolica progettata dall’architetto Antoni Gaudí, massimo esponente dell’architettura modernista.