L’evento si è realizzato in modalità digitale, con più di 200 partecipanti collegati da varie comunità della Famiglia Salesiana, tra cui Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Suore Annunciatrici del Signore, Salesiani Cooperatori, Exallievi, istituti e parrocchie.
Nel primo intervento, don Domingos Leong, Vicario ispettoriale e Presidente del Comitato Organizzatore dell’evento, ha introdotto il rapporto tra San Francesco di Sales e la Società Salesiana. Un rapporto che appare poco evidente nel termine cinese comunemente utilizzato a partire dagli anni ’20 del secolo scorso per fare riferimento ai Salesiani di Don Bosco: tale termine, infatti, ha avuto il pregio di rendere “salesiani” più accessibile alla gente del luogo, e di concentrarsi sul riferimento al servizio ai giovani, ma in un certo senso ha nascosto la radice semantica e carismatica che vi soggiace. Per questo don Leong ha voluto rimettere in luce, invece, il legame tra il santo savoiardo e quello torinese, e ha iniziato ricordando come Don Bosco, prima della sua ordinazione sacerdotale, scrisse nel suo diario alcune risoluzioni da portare avanti, tra cui: “La carità e la dolcezza di San Francesco di Sales mi guidino in ogni cosa”.
Successivamente don Leong ha esaminato il motto di Don Bosco “Da mihi animas, caetera tolle” (Dammi le animi e prenditi tutto il resto). E sebbene abbia asserito che non sia rintracciabile negli scritti di San Francesco di Sales, ha dichiarato che senza ombra di dubbio si può intravvedere compiuto nella sua vita, quando, da vescovo di Ginevra, una città all’epoca calvinista, san Francesco di Sales si adoperò in ogni modo per la cura e la salvezza del suo popolo, rinunciando al contempo a qualsiasi pretesa sui beni della diocesi.
Nella seconda parte dell’incontro ogni gruppo della Famiglia Salesiana ha condiviso come promuoverà e approfondirà la conoscenza di San Francesco di Sales in quest’anno a lui dedicato.
I Salesiani, da parte loro, si sono impegnati a:
- Aiutare i membri della Famiglia Salesiana a comprendere la spiritualità di San Francesco di Sales nella prospettiva di Don Bosco, specialmente per quanto riguarda il tema della “santità per tutti”;
- Promuovere e tradurre gli scritti di San Francesco di Sales e i libri a lui dedicati (tra cui, ad esempio, “Don Bosco fu un vero salesiano?” di don Gianni Ghiglione, che approfondisce sette passi per la santificazione personale sulle orme di questi due giganti della fede).
Dopo la condivisione, don Joseph Ng, Superiore dell’Ispettoria CIN, ha dato la benedizione e rivolto un messaggio d’esortazione a tutti i partecipanti. Ha sottolineato come Don Bosco chiese ai primi salesiani di imparare l’amorevolezza da San Francesco di Sales; ha ricordato l’impegno di entrambi i santi per la santificazione di tutti i cristiani, a partire dal loro proprio stato di vita; e ha citato il titolo della Strenna del Rettor Maggiore per il 2022: “Fate tutto per amore, nulla per forza”, tratto da una massima del vescovo savoiardo.
In conclusione, l’Ispettore ha invitato tutti ad amare il Signore e il proprio prossimo e a compiere la volontà di Dio nella vita quotidiana, così come fece San Francesco di Sales. “Se seguiamo la volontà di Dio in ogni cosa, la nostra vita sarà sempre piena” ha assicurato.
Phyllis Tang,
Coordinatrice della Pastorale Giovanile Salesiana
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