L’attività è stata organizzata dai salesiani attivi a Meruri, con menzione particolare per il tirocinante Vinícius Martins, e con l’importante partecipazione di don Andelson Dias, Direttore dell’opera di Meruri, e di don João Bosco Maciel; delle Figlie di Maria Ausiliatrice suor Maria Imelda e suor Eblin Àngel, suor Maristela Muñoz e suor Elza Maria, oltre della Cooperatrice Salesiana Bernadethe Campos de Paula e dei supervisori indigeni Lauro Pariko e Agostinho Eibajiwu.
La giornata è stata coordinata da don Wagner Galvão, Delegato ispettoriale per la Pastorale Giovanile Vocazionale e l’Azione Missionaria, con l’equipe ispettoriale di Pastorale Giovanile, rappresentata dai laici Jaqueline Mendonça e Enzo Camargo.
Il festoso incontro si è sviluppato attorno al motto “Mato itae, imode taro rakado” (Vieni da me, ti renderò forte); e la proposta rivolta ai giovani indigeni è stata quella di fornire un incontro personale dei giovani di Boe-Bororo con Dio, nello stile della spiritualità salesiana, facendo però attenzione a salvaguardare i tratti culturali del gruppo. Sono state giornate di grande spiritualità, preghiera e interazione, e ci sono stati anche momenti di oratorio festivo il sabato pomeriggio, durante i quali l’affetto e l’amicizia di tutti i giovani con i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice sono emersi molto chiaramente.
Secondo don Galvão l’esperienza della Giornata Indigena è stata molto preziosa perché ha portato un seme di speranza e di gioia ai giovani Boe-Bororo. “Sono stati momenti di grande ricchezza spirituale e culturale, in cui abbiamo approfondito la conoscenza di Gesù Cristo nel modo gioioso e vibrante che ci ha insegnato Don Bosco, uno stile che i Boe-Bororo abbracciano con grande fede”.
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