Ai lavori dell’équipe – guidata da don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, con la sua équipe – e formata da un rappresentante per ciascuna regione salesiana, hanno contribuito anche Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore – che si è soffermato sull’internazionalità della Congregazione, che deve riflettersi anche nella preghiera – don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, e don Guillermo Basañes, Consigliere per le Missioni.
L’équipe ha esaminato la versione italiana del manuale alla luce dei principi teologici e salesiani, chiedendosi cosa vada mantenuto, cosa aggiornato e cosa lasciato da parte. Ma si è chiesta anche che tipo di manuale è davvero necessario per i Salesiani di oggi: uno piccolo ed essenziale o sostanzialmente un aggiornamento del manuale esistente? È stato osservato infatti che dopo l’ultima edizione, negli anni ’90, c’è stata tutta la rivoluzione digitale e una delle domande ha riguardato il modo migliore per sfruttare le opportunità ora disponibili.
Tra i temi affrontati ci sono stati l’uso dello stesso manuale per la preghiera, una mattinata dedicata alla lectio divina, grazie a don José Luis Plascencia, delle riflessioni su “Il Giovane Provveduto”, a cura di don Stefano Aspettati e il confronto con altri manuali di preghiera disponibili in italiano. Significativa è stata poi la messa celebrata nelle Catacombe di San Callisto, presso il santuario dedicato ai martiri Partenio e Calogero: due schiavi educatori dei giovani, che hanno ricordato come la preghiera dei Salesiani deve essere permeata dalla presenza di giovani, proprio come tutta la loro vita è destinata a diventare preghiera (Cost. 95).
L'incontro si è concluso con una divisione del lavoro tra i partecipanti e l’elaborazione di un programma di lavoro. Entro un anno circa sarà probabilmente possibile arrivare ad una bozza del manuale rivisto.