Il “Cortile Inclusivo” è un modello salesiano di cura dei giovani in conflitto con la legge sviluppato da MEG. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti delle squadre di Ciudad Juárez, Tlaquepaque, León e Los Mochis, così come il coordinamento del PDO.
L’insieme dei progetti che compongono il Modello è emerso come una risposta necessaria alla situazione di violenza che colpisce il Paese da più di un decennio e che ha coinvolto migliaia di bambini, adolescenti e giovani.
La risposta salesiana del “Cortile Inclusivo” vuole essere una risposta integrale:
– Il primo programma (Patio 1) riunisce i progetti incentrati sull’attenuazione dei fattori di rischio e sulla prevenzione del reclutamento di minori in gruppi criminali. Comprende i progetti “Brigada de la Alegría” (Brigata della Gioia), “Acompañando Ando” (Accompagnando Cammino) e “Verano Salesiano” (VEFEJE – Estate Salesiana).
– Il secondo programma (Patio 2) ha come obiettivo l’assistenza specializzata e il sostegno ai giovani sottoposti a misure giudiziarie, e comprende quei progetti “Brigada de la Alegría” realizzati nei centri di riabilitazione minorile e “Medidas Socioeducativas de Medio Abierto” (Misure socio-educative in ambiente aperto).
– Infine, il terzo programma (Patio 3), con il progetto “Construyendo Sueños” (Costruire Sogni), ha come obiettivo la smobilitazione e il reinserimento sociale dei giovani che hanno lasciato i gruppi criminali o sono in conflitto con la legge.
L’obiettivo è quello di occuparsi di questo settore della popolazione a partire dalla pedagogia preventiva salesiana, per collaborare, alla luce del carisma e dell’esperienza salesiana, alla costruzione di un futuro di pace per il Messico.
L’incontro è stato convocato da don Juan Carlos Quirarte, Direttore del PDO, con la partecipazione di don Felipe Carranza, Vicario ispettoriale, che ha aperto le attività, venerdì 15, presentando la vita di Don Bosco e le origini carismatiche della cura dei ragazzi privati della libertà. Il sabato c’è stata la partecipazione di Giulia Traversari, del PDO, che ha presentato la situazione della violenza in Messico con dati concreti, che parlano dei giovani e della loro situazione in una guerra non riconosciuta, evidenziando così l’importanza di dare priorità a questa popolazione nei progetti e nei centri salesiani. Nel pomeriggio, il coordinatore di “Construyendo Sueños”, James Areiza Bolivar, ha offerto uno spazio di riflessione e di scambio di esperienze tra le varie équipe, per promuovere l’articolazione di una rete di Cortili Inclusivi tra le opere salesiane; infine, il Delegato ispettoriale per la Pastorale Giovanile, don Francisco Cervantes, ha chiuso le attività del sabato con un intervento sull’importanza della missione condivisa tra salesiani e laici, facendo attenzione che ogni azione non separi, ma unisca l’ambiente educativo e pastorale.
L’assemblea si è conclusa con la Messa domenicale, presieduta dall’Ispettore, don Filiberto González
L’incontro ha costituito un’ottima opportunità per condividere le azioni realizzate da ogni progetto e da ogni località, al fine di arricchire prospettive ed esperienze e di rafforzare il senso di appartenenza alla rete del Cortile Inclusivo.