Influencer: cos’è esattamente?
Un influencer è qualcuno che è molto attivo sulle reti sociali. Mathieu ce lo spiega: “Si diventa una persona importante per le marche, perché ti individuano per fare pubblicità e marketing per loro solo quando hai 50.000 o più iscritti al tuo profilo. Alcuni grandi influencer si guadagnano da vivere con questo”. “Con ogni post per una marca possono fare tra i 500 e i 1.000 euro”, aggiunge Gaspard.
Ma allora, sono le aziende che sollecitano le persone o il contrario?
A chiarire stavolta è Victor: “Prima di tutto, serve una reputazione: bisogna essere popolari sulle reti”. E per farlo, “devi creare un account pubblico”, completa Martin. “Il modo migliore è un canale YouTube. Quindi hai bisogno di più reti sociali possibili per variare ed essere conosciuto”, dice Gaspard.
Bisogna anche distinguersi dagli altri per farsi conoscere: scegliere un campo di attività (sport, moda...); “Anche la bellezza viene presa in considerazione” asserisce Mathieu. Devi sapere come metterti in mostra. Ecco perché le ragazze posano in abiti molto semplici o in costume da bagno, e i ragazzi posano a torso nudo per mostrare i loro addominali con questo o quell’altro indumento di marca. E poi si spera nell’effetto virale: che si iscrivano gli amici degli amici…
Ma quindi contano i marchi, le aziende… ?
Sì, bisogna essere ben vestiti, con vestiti di marca, vestiti che costano molto, che si vedano. I giovani pubblicano foto di se stessi con l’hashtag # delle varie marche. “Le marche ti individuano e ti scelgono anche in base a loro criteri: bellezza, popolarità", testimonia Gaspard. “Alla fine, devi saper influenzare gli altri. La popolarità dell’altro ci influenza nelle nostre scelte, nel nostro modo di essere. Questo è ciò che significa essere un influencer!”
E anche se Mathieu sostiene che “tra veri amici quel che conta è la stima”, tutti e quattro concordano che “il peso di una griffe è importante…”, che “è difficile resistere” ai commenti e alle influenze, anche perché “è diventato così ovvio e normale giudicare gli altri”…
Da parte sua suor Magnan osserva: “Il fenomeno degli influencer è simile alla pubblicità televisiva e radiofonica. Mira alle persone dove sono per offrire loro un prodotto di cui non hanno ancora bisogno, ma che vorranno comunque comprare. La differenza qui è che l’influencer raduna una ‘comunità’ che è già legata a ciò che lui o lei propone. Per esempio, un giovane appassionato di scarpe sportive seguirà gli influencer che hanno questa ‘competenza’. È una pubblicità mirata!
Il pericolo, in termini educativi, è quando questi influencer sono adolescenti o addirittura bambini. Sono trasformati in prodotti commerciali. Mezzi pubblicitari. Non stanno cercando di riunire le persone intorno a loro per trasmettere un messaggio o dei valori, ma per promuovere dei prodotti. Prodotti che ricevono gratuitamente! O per cui sono pagati... Non dovremmo, come adulti, essere sfidati dal fatto che, per tanti giovani, il sogno sia ‘diventare una pubblicità?’”
Fonte : Don Bosco Aujourd’hui