Alla Messa di Gwangju hanno concelebrato il vescovo ausiliare di Gwangju, Simon Ok Hyun-jin, il vescovo di Daejon, Lazaro Yoo Hong-shik e altri venti sacerdoti salesiani e diocesani. Vi hanno partecipato circa 400 persone – tra cui anche protestanti e buddisti – che si sono riuniti da ogni angolo della Corea del Sud per ricordare il missionario salesiano e continuare la sua eredità di servizio ai poveri e nella condivisione della Buona Novella.
Nella sua omelia mons. Kim Hee-jong ha sottolineato: “Imitate l’amore e lo spirito di condivisione testimoniato da don Lee Tae Sok, che ha dedicato la sua vita al prossimo più povero sull’esempio di Gesù”. Successivamente John Mayen, exallievo di don Lee, oggi professionista presso la Scuola Universitaria di Medicina di Inje, ha ricordato con parole molto toccanti il compianto missionario coreano. Dopo la Messa, i partecipanti si sono recati al cimitero cattolico di Damyang e hanno elevato le loro preghiere attorno alla tomba di don Lee.
All’evento realizzatosi a Busan, nel distretto di Seo-gu proprio nei pressi del luogo di nascita del salesiano, hanno partecipato oltre 300 persone, tra cui Gong Han-soo, il Responsabile del Dipartimento di Seo-gu; Oh Geo-don, il sindaco di Busan; il vescovo di Busan, Joseph Son Sam-sok, e don Timothy Choi Won-Cheol, Ispettore della Corea del Sud.
La “Memorail Hall” di don Lee, non è, come si potrebbe pensare, solo una sala commemorativa: è un edificio a quattro piani, composta da un bar-caffè al piano terra, una sala programmi e un ufficio al secondo piano, una sala commemorativa al terzo piano e una sala polivalente al quarto piano. La sala commemorativa al terzo piano espone circa 60 reliquie che raccontano la vita di don Lee e un modello tridimensionale in stile diorama sulla sua vita a Tonj. In futuro si prevede di introdurre anche altri materiali e reperti per organizzare specifiche mostre.
La gestione e la cura dell’intero edificio è appannaggio dell’Ispettoria corena. In tal senso l’Ispettore ha manifestato: “Svolgeremo varie attività per ereditare e diffondere i tre spiriti di don Lee: Servizio, Gioia e Condivisione”.
Il “Cafe Friends” al piano terra piano sarà invece utilizzato come luogo per aiutare i giovani svantaggiati, e una parte dei suoi ricavi verranno destinati a sostenere a formazione professionale dei giovani che sognano di diventare “chef”.
di don Samuel Yoo Myeong-il e l’Ufficio di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria KOR
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