La Visita, condotta da don Rozmus per conto del Rettor Maggiore, era cominciata il 26 ottobre nella stessa località. Durante le cinque settimane trascorse nell’Ispettoria, il Consigliere regionale ha passato in rassegna tutte le case salesiane, incontrandosi con i religiosi, i membri della Famiglia Salesiana e i laici che partecipano alla stessa missione, oltre che con i numerosi giovani presenti nelle scuole, nelle parrocchie e negli oratori.

Nel suo intervento conclusivo don Rozmus ha ringraziato l’Ispettore, don Tihomir Šutalo, i membri del Consiglio ispettoriale, i Direttori e tutti i religiosi, soprattutto quelli che hanno preparato la Visita al livello ispettoriale, come anche nelle comunità locali, facendo una trasparente presentazione delle caratteristiche principali delle attività educativo-pastorali.

Con la domanda “Quo vadis, Ispettoria croata?” il Consigliere ha esposto una visione oggettiva e globale della situazione nell’Ispettoria. Ha sottolineato l’importanza della formazione iniziale e del suo rafforzamento, segnalando come si tratti di una questione fondamentale, che si riflette nell’aumento provvidenziale delle vocazioni, nell’apprezzamento delle pubblicazioni salesiane, e in una Pastorale Giovanile ben orientata, che sappia incoraggiare un’opzione sempre più decisa verso i giovani poveri.

Ha sottolineato anche la necessità di un ridimensionamento delle presenze attuali, creandone di nuove tipicamente salesiane. Tra le sue raccomandazioni vi sono state anche: una più attiva collaborazione internazionale nel “Progetto Europa”; la cura della vocazione missionaria; la gestione trasparente delle risorse economiche; la professionalità e la solidarietà per cercare di raggiungere l’autosufficienza economica delle opere.

Parlando del futuro dell’Ispettoria ha raccomandato strategie e progetti concreti, a livello personale e comunitario, e un investimento sulla qualità della vita fraterna, nel campo formativo e nella pastorale giovanile.

Nella seconda parte dell’incontro i salesiani presenti si sono suddivisi in piccoli gruppi e hanno approfondito alcune osservazioni e aspetti specifici della relazione del Visitatore Straordinario.

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