di Antonio Labanca
Non è solo una questione numerica: è la varietà dei modi di avvicinamento al luogo sacro, delle espressioni della fede, delle storie di vita che si presentano ai piedi di Maria. Per chi ha il privilegio di “guardare” lo svolgersi dell’intera giornata del 24 maggio fra il tempio e i cortili, per le strade e nelle stanze di Valdocco, è un’esperienza unica.
C’è la festa ritmata dalle celebrazioni eucaristiche, il desiderio massimo di Maria di vedere i credenti radunati attorno alla Parola e al Pane del Figlio. I brani di Vangelo che la vedono attivamente a fianco di Gesù per dargli anche il coraggio umano di affrontare il Suo mandato, così come insieme con gli apostoli per vincere la paura e rendere manifesta la Resurrezione, sono letture che si ripetono per affidare alla Madre ogni incertezza esistenziale e spirituale.
Da qui si dipana l’incontro con gli studenti e gli insegnanti, una comunità educativa che intercetta le diverse età e l’attesa di futuro; poi l’incontro con la diocesi, che ha alimentato l’esperienza salesiana, e che diventa occasione per l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, di sottolineare l’“ansia missionaria di donare Cristo” che raccogliamo da Maria e si traduce nel “coraggio di osare” anche in questo tempo di “crisi della speranza”.
Nel tardo pomeriggio la celebrazione con i giovani, presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che ha fatti anche da coronamento all’incontro dei giorni precedenti con i rappresentanti dell’intera Famiglia Salesiana. È stato un ritrovarsi insieme nella “casa” che, ha specificato il Successore di Don Bosco, è fatta “per la santità, per la devozione, per la missione”. Rinsaldarsi dentro al carisma per realizzare un grande progetto di accoglienza “senza frontiere”.
La processione della sera è stata annullata a causa del cattivo tempo. Ma ciò non ha escluso la solenne recita del Rosario, con la basilica gremita e migliaia di persone distribuite nella piazza e nei cortili, per fortuna poi non bagnate dalla pioggia.
Fra loro tanti missionari e missionarie che sono venuti – alcuni per la prima volta il giorno della Festa – a Maria Ausiliatrice per condividere la loro esperienza (Missioni Don Bosco ha dato modo di incontrarli nella sua sede al pomeriggio) e per dare energia pura al loro servizio.
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