Levana, Batel, Noah, Matisse, Saman, Virgile… Sono loro i protagonisti. All’inizio erano in 12: tre ebrei, tre cristiani, tre musulmani, e tre atei e avevano deciso di chiamarsi “Figli della Misericordia”. In verità, non erano stati proprio loro a scegliere tale nome: a indirizzarli era stato il don Benjamin Dewitte, SDB, fortemente toccato da questa parola. “Una parola che esprime il tenero amore che Dio sente per ogni essere umano, un misto di gioia e dolore come quello di una madre che porta il suo bambino nel suo grembo. La parola è la stessa nel Corano e nella Bibbia: A-rahman”, racconta.
Don Dewitte si è occupato di comporre le musica, ma già il testo della prima canzone “Miséricorde” è opera loro. I ragazzi l’hanno scritto sulla base di ciò che stavano già vivendo: non solo una coesistenza pacifica, ma una vera pace, un clima di fratellanza, nato dalla condivisione degli stessi spazi, bisogni, aspirazioni.
E strada facendo si sono poi resi conto che la loro azione era una risposta efficace al terrorismo e agli attentati, un atto di resistenza alla morte.
Il video clip di “Miséricorde”, condiviso sulle reti sociali, ha poi iniziato ad essere replicato e a renderli noti. Sono stati così invitati ai programmi “The Voice Kids” e “La France a un incroyable Talent”, e il loro successo è cresciuto come una palla di neve.
Oggi sono una quarantina quelli che si incontrano ogni domenica sera per condividere la stessa passione, e sono diventati i “Cap Cœur”. Si conoscono e si abbracciano, perché vivono momenti forti insieme. Imparano a comprendere l’interiorità nei momenti di silenzio, imparano a riflettere nel dialogo e nella condivisione.
Alcuni genitori, poi, forniscono volontariamente orientamento e servizio al gruppo, così che “Cap Cœur” ha anche una sua estensione: la “Famiglia Cap Cœur”.
Il progetto è pienamente nello spirito della pedagogia preventiva di Don Bosco: giovani attivi, creativi e responsabili, accompagnati da un’équipe di animazione formata da adulti, che creano le condizioni per vivere insieme in un clima di accoglienza, rispetto, amicizia, servizio e gioia.
I prossimi progetti dei ragazzi di “Cap Cœur” sono quelli di portare un po’ di colore tra i palazzoni di Argenteuil, continuare ad esibirsi a diverse manifestazioni musicali, e ancor più ambiziosamente, registrare un intero album in studio, con tanto di video-clip, il tutto con un livello di qualità da professionisti.
Per ottenere tutto questo, il gruppo è cresciuto, si è assicurato la collaborazione di un direttore di coro, un addetto stampa, un manager, un regista, un fotografo e… persino uno sponsor: Yoann FreeJay, il vincitore della seconda stagione di “The Voice”, artista, mentore musicale e musicoterapista, che fornisce supporto artistico.
Un primo frutto di questo nuovo percorso è la loro ultima creazione artistica: “Couleur Love”, realizzata in duetto con il loro patrocinatore, che risponde all’oscurità del pessimismo, della violenza, della paura e del disfattismo, attraverso i colori della musica della gioia e dell’amicizia.
Fonte : Don Bosco Aujourd’hui
https://www.infoans.org/sezioni/notizie/item/7684-francia-cap-coeur-un-coro-interreligioso-per-la-promozione-della-pace#sigProIdc5a23aecda