Mentre Don Á.F. Artime si trovava sulla terrazza della parrocchia salesiana di Fiume (Rijeka, in croato), d’improvviso 350 giovani delle opere salesiane di Fiume e di Zagabria sono usciti di corsa da dietro l’oratorio e hanno salutato il X Successore di Don Bosco con un festoso canto di benvenuto.
Dopo l’emozione iniziale, il Delegato ispettoriale per la Pastorale Giovanile, don Danijel Vidovic, ha introdotto diverse scenette teatrali grazie alle quali è stata presentata al Rettor Maggiore la storia dei Salesiani di Fiume e la crescita della Famiglia Salesiana in Croazia.
I Salesiani giunsero a Fiume nel 1918, dopo oltre vent’anni che la Chiesa locale ne chiedeva la presenza. Poco dopo il loro arrivo, l’oratorio salesiano divenne uno dei luoghi più importanti della città. I primi Salesiani a Fiume erano Italiani e la casa apparteneva all’Ispettoria Veneta fino alla fine della seconda guerra mondiale. Sotto il regime comunista, i Salesiani sloveni e croati vissero tempi molto duri. Tuttavia, riuscirono ad aprire la scuola per ragazzi che aspiravano a diventare sacerdoti, anche se la scuola non godeva di pieni diritti. Con l’indipendenza della Croazia, nel 1990, giunsero tempi migliori, nel 1993 il ginnasio divenne ottenne i pieni diritti ed è oggi una uno dei migliori della città. Una nuova ala, appena costruita, permetterà ora di accogliere altri 300 studenti.
Nel prosieguo della giornata il Rettor Maggiore ha dialogato paternamente con i ragazzi: si è complimentato perché, ha detto, “Non avevo mai visto così tanti giovani arrivare di corsa e in 15 secondi riempire un cortile!”. Quindi ha parlato loro della presenza dei Salesiani in 134 Paesi del mondo e delle tante attività in cui sono impegnati con e per i giovani poveri dei cinque Continenti. E richiestogli un motto da lasciare ai giovani, ha citato san Giovanni Paolo II e ha detto: “Non abbiate paura!”, spiegando poi che in un tale contesto di comunione e di felicità familiare, con tutte le persone che il Signore pone sul cammino della Famiglia Salesiana, non è possibile non avere speranza.
La giornata è proseguita con un’accademia nella nuova struttura dell’istituto salesiano, alla quale erano presenti anche l’arcivescovo cittadino, mons. Ivan Devčić, il Sindaco, Zlatko Komadina, l’Ispettore, don Pejo Orkić, il Direttore dell’opera, don Dragutin Detić, e quello della scuola, don Niko Tunjić, e l’exallievo, docente e fondatore degli Scout cattolici croati, Marin Miletić.
Al termine della giornata i giovani hanno animato una veglia di preghiera e Don Á.F. Artime ha lasciato loro il pensiero della “buona notte” salesiana, invitandoli a ricercare la propria vocazione e dicendo loro: “Qualunque siano i vostri sogni, potrete realizzarli solo vivendo un’amicizia con Dio”.
La seconda giornata, sabato 26 maggio, è iniziata con l’incontro con le Figlie di Maria Ausiliatrice ed è poi proseguita con un raduno con la Famiglia Salesiana locale. Successivamente è stata celebrata l’Eucaristia, concelebrata anche da Salesiani delle Ispettorie della Slovenia e dell’Italia Nord-Est, che in passato hanno animato quella casa. Nell’omelia il Rettor Maggiore ha ricordato: “Noi, la Famiglia Salesiana, dobbiamo sempre tenere la porta aperta per gli altri. Non è tempo di avere paura degli altri!” e ha incitato i discepoli di Don Bosco ad impegnarsi sempre più ad assistere giovani e famiglie bisognose. Nell’occasione il X Successore di Don Bosco ha anche accolto le promesse di 5 nuovi Salesiani Cooperatori.
Dopo la Messa c’è stato ancora tempo per le commosse parole di ringraziamento dell’Ispettore, verso il Rettor Maggiore e verso la comunità di Fiume, la consegna di alcuni doni a Don Á.F. Artime e, dopo il pranzo, un torneo di calcetto tra gli oratoriani.