di don Raphaël Katanga, SDB
La cerimonia è stata onorata dalla presenza di tre vescovi: l’arcivescovo di Kigali, mons. Thaddée Ntihinyurwa, che ha presieduta l’Eucaristia; mons. Anaclet Mwumvaneza, vescovo di Nyundo, e mons. Marko Semren, vescovo ausiliare di Banja Luka, in Bosnia-Erzegovina. Erano presenti anche don Camiel Swertvagher, il Superiore della Visitatoria “Africa Grandi Laghi” (AGL) – che comprende il Rwanda; don Pejo Orkic e don Ivan Sibalic, rispettivamente Ispettore in carica e Ispettore nominato della Croazia (CRO) – Ispettoria che ha molto contribuito all’edificazione della chiesa; e molti altri salesiani e sacerdoti, numerosissimi fedeli e giovani che frequentano le opere salesiane.
Alle 10:30 locali è partita una lunga processione che, dal vecchio edificio a lungo utilizzato come chiesa, si è portata davanti alla nuova chiesa, dove mons. Ntihinyurwa ha simbolicamente tagliato il nastro.
La consacrazione della chiesa è avvenuta seguendo le diverse fasi: la benedizione dell’altare, del tabernacolo, del leggio, di porte e finestre e delle mura esterne e interne. Poi, dopo le litanie dei santi, sono state collocate nell’altare delle reliquie del beato Aloys Stepinac, arcivescovo di Zagabria, Croazia, cardinale e martire. Questi gesti sono stati seguiti dall’unzione con l’Olio Santo e dall’incensazione di tutti quei luoghi che erano stati in precedenza benedetti con l’acqua santa. Poi, dopo la copertura dell’altare, una lunga processione ha portato varie offerte, fino all’ultima: un grande ostensorio, anch’esso regalo dalla Croazia.
Nell’omelia della messa, mons. Ntihinyurwa ha poi reso grazie Dio per il dono di questa chiesa e ha sottolineato la necessità della chiesa in una comunità e il legame tra la comunità e quel luogo di “ineffabile grazia” che ogni chiesa costituisce.
Al termine della celebrazione, poi, varie persone hanno preso la parola per esprimere gioia e gratitudine per la consacrazione della nuova chiesa – costruita peraltro in tempi molto rapidi. In particolar modo è stato reso omaggio al salesiano croato don Danko Litrić, al quale l’Ispettore e il suo Consiglio hanno affidato la missione di seguire i lavori di costruzione della chiesa e di cercare i fondi necessari.
“Ha fatto tutto Lei!” ha risposto con Danko, citando Don Bosco e rinviando all’Ausiliatrice i ringraziamenti.
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