Nella missiva il Rettor Maggiore ripercorre le biografie dei due venerabili salesiani: “La vita di don Convertini è ricca di espressioni eroiche legate alla sua carità, alle sue penitenze e al suo fascino come uomo di Dio che porta ‘l’acqua di Gesù che salva’. Migliaia i Battesimi da lui conferiti. Si spogliava di tutto per donare ai poveri. (…) Dormiva sempre per terra. Digiunava a lungo. (…) Don Francesco Convertini è senza dubbio un modello di vita salesiana missionaria”.
Su don Vandor il Rettor Maggiore osserva: “si dimostrò capace di comprendere il popolo cubano, facendo proprie le sue speranze, i suoi timori e le sue aspettative. Fu ‘messaggero di verità e speranza’ e operatore di pace (…) e si rivelò un vero parroco dal cuore del Buon pastore, con lo stile del sistema preventivo di san Giovanni Bosco”.
I due religiosi rappresentano validi modelli anche in relazione a quest’anno particolarmente dedicato, attraverso la Strenna del Rettor Maggiore, alla famiglia. L’azione pastorale di don Convertini fu segnata dalla sua vita familiare marcata da lutti, fede e affetto; mentre don Vandor, nato e cresciuto in una famiglia cristiana e laboriosa, ebbe sempre una speciale attenzione alle famiglie.
“Questi due Venerabili ricordano a tutta la Famiglia Salesiana che oggi la famiglia rappresenta una grande frontiera della nostra missione pastorale ed educativa” afferma il Rettor Maggiore, prima di concludere: “vi auguro che possiate davvero ispirarvi a questi esempi di santità salesiana, conoscendone la testimonianza e chiedendo per loro intercessione la grazia del miracolo che apra la via alla beatificazione”.
Il testo completo della lettera è disponibile sul sito sdb.org