L’obiettivo dell’incontro è stato quello di analizzare le sfide della migrazione nel Darién; pianificare e realizzare azioni congiunte di advocacy e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica davanti al Congresso della Repubblica di Colombia, insieme ad altre organizzazioni ecclesiastiche di Colombia, Panama e Venezuela; e di formare delle équipe di comunicazione in grado di comunicare efficacemente nei contesti migratori di emergenza.
Durante lo sviluppo delle attività di lavoro congiunte, sono state seguite e accompagnate alcune comunità di migranti e rifugiati in transito, che vivono sulle spiagge o lungo le strade del comune di Necoclí, in attesa di raccogliere le risorse economiche necessarie per poter continuare il loro viaggio attraverso la foresta. Questo periodo di tempo può durare di solito anche dai 3 ai 12 mesi, il che espone i migranti a maggiori necessità umanitarie di base, a rischi di abusi fisici e sessuali, tratta, discriminazione, accattonaggio, tossicodipendenza…
Di fronte a questa realtà, il lavoro di advocacy si è concentrato sulla preparazione di una dichiarazione pubblica atta a evidenziare la situazione della popolazione in condizioni di mobilità umana, che è stata presentata all’Udienza Pubblica del 25 luglio presso la Seconda Commissione del Senato della Repubblica di Colombia e dell’Assemblea dei Deputati di Antioquia, dove don Luis Fernando Velandia, SDB, Consigliere della RASS e Coordinatore delle Opere e Servizi Sociali dell’Ispettoria COB, ha parlato della protezione dei bambini, degli adolescenti e dei giovani (vedi qui).
Nel suo intervento ha sottolineato l'importanza di garantire i diritti di bambini, adolescenti e giovani in situazioni di mobilità umana forzata, poiché è inconcepibile che le frontiere marittime terrestri e/o aeree in Colombia siano porte aperte per il transito di minori, ai quali non vengono garantiti i diritti, la dovuta protezione e l'accompagnamento da parte dello Stato.
Questa esperienza ha rilanciato l'impegno salesiano a lavorare con un approccio basato sui diritti umani per i bambini, gli adolescenti e i giovani in condizioni di vulnerabilità e, in particolare, per coloro che migrano dai loro Paesi in cerca di migliori condizioni di vita; proprio come farebbe Don Bosco, accompagnando i loro sogni a ogni passo.
Inoltre, l’incontro ha motivato tutti i presenti a continuare a lavorare in rete come Chiesa che annuncia l’amore di Dio ad ogni persona che entra in contatto con le iniziative e opportunità offerte nelle opere ecclesiali e salesiane.
RASS, Ispettoria COB