di don Anthony Kishore Minj, SDB
I preparativi sono iniziati sin dal giorno in cui la visita venne annunciata, circa 9 mesi fa, e ora che il suo arrivo è imminente la comunità salesiana di Ulaanbaatar, assieme a studenti e insegnanti, si è messa all’opera per dare alla visita il tipico sapore mongolo.
Domani, quando Don Á.F. Artime dall’aeroporto raggiungerà l’opera salesiana ad Ulaanbaatar riceverà un benvenuto tradizionale mongolo, con la consegna di un Hatag (una sciarpa blu) e del latte acido fermentato. Subito dopo sarà accompagnato nella Ger (la casa tradizionale della Mongolia), per lui appositamente realizzata.
Una ger è realizzata in legno e lana di pecora e mantiene la casa calda anche nei rigidissimi inverni mongoli. Di solito ha forma rotonda ed è sorretta da 2 fino ad 8 colonne di legno, artisticamente decorate; ha un’apertura nel centro del tetto, per far uscire il fumo che esce dalla stufa al centro dello spazio, che rimane accesa anche la notte e mantiene la casa calda e confortevole. Attorno alla Ger poi c’è sempre un recinto, per motivo di sicurezza, e spesso anche un cane.
Secondo le tradizioni, solo il capofamiglia può dormire sul letto, mentre gli altri membri riposano sul pavimento. Inoltre, trattandosi di una società tradizionalmente patriarcale, al capofamiglia sono riservati molti onori, e al Rettor Maggiore, in qualità di ospite illustre, saranno riservate le stesse attenzioni di un capofamiglia.
Infine, quando nella mattina di domenica il Rettor Maggiore raggiungerà Darkhan, potrà indossare il Dale, un abito tradizionale, e cavalcare un tipico cammello della zona.
Il Delegato ispettoriale per la Mongolia, don Paul Leung, ha già ringraziato in anticipo il Rettor Maggiore per la gioia che porterà alla popolazione mongola: “benvenuto di cuore, caro Don Ángel, nostro amato Rettor Maggiore”.
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