Il passaggio dell’uragano ha tramortito l’intero paese. Tutte le scuole di Haiti resteranno chiuse fino a lunedì 10 ottobre, anche se ormai la tempesta si va dirigendo verso le Bahamas e il Sud Est degli Stati Uniti. È stato necessario rimandare le elezioni presidenziali nel paese – programmate per domenica prossima – così come, da parte salesiana, si sono dovute rinviare le celebrazioni per gli 80 anni di presenza dei Salesiani, inizialmente fissate per ieri, 5 ottobre.
“Le comunicazioni con le aree meridionali del paese sono molto difficili. I Salesiani stanno cercando di aiutare le persone più vulnerabili, anche perché si teme che, con lo straripamento di vari fiumi e l’inondazione di molte strade, possa esserci una recrudescenza del colera, presente nel paese da 6 anni” ha detto don Hubert Mesidor, Delegato di Comunicazione Sociale della Visitatoria di Haiti, intervistato da ANS.
I Salesiani a Les Cayes sono comunque riusciti a informare sulle condizioni della loro opera: il cancello principale è stato divelto, il sistema elettrico della casa è crollato, un edificio amministrativo e un’altra struttura utilizzata per celebrare le messe sono state danneggiate e il cortile è stato totalmente devastato – non è sopravvissuto nessun albero e nemmeno gli animali da fattoria presenti nella casa. Anche la cattedrale ed un altro paio di chiese della città sono state colpite e sono state scoperchiate del tetto.
La Fondazione Rinaldi, attiva ad Haiti, ancora non può sbilanciarsi sugli interventi necessari, dato che finora era altamente sconsigliato uscire all’esterno. Tuttavia è pronta ad intervenire, ben consapevole che in tutta l’area meridionale le situazioni di bisogno saranno molte.
L’uragano Matthew va ad aggravare la situazione di molte famiglie che già vivevano in condizioni estremamente difficili a seguito del terremoto del 12 gennaio 2010.
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