“Quaranta anni fa, l’allora Rettor Maggiore ha voluto che tutti i Salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice che nel loro percorso di studio hanno avuto una certa specializzazione nella parte biblica, potessero incontrarsi per scambiarsi idee, per vedere cosa si potesse fare insieme per sviluppare una lettura salesiana dello studio biblico. E l’idea è stata geniale!”, ha spiegato don Alejandro León Mendoza, Superiore dell’Ispettoria salesiana del Medio Oriente, che ha ospitato il Convegno. Per l’Ispettore, questo evento ha rappresentato anche un’occasione per ricordare i primi convegni, che si tenevano appunto a Cremisan.
Tra i relatori, è intervenuto anche don Giorgio Zevini, uno dei fondatori, che ha affermato come l’Associazione abbia avuto una grande crescita nel corso degli anni, malgrado le sfide, che durante il Convegno si sono potute affrontare.
“Noi ci siamo orientati prevalentemente su tre grande aree – ha spiegato don Zevini – L’area della qualificazione culturale e professionale dell’Associazione Biblica Salesiana, la quale, attraverso lo studio personale, la ricerca, le pubblicazioni, i viaggi in Terra Santa, le diverse conferenze, ha potuto dare un contributo notevole in questo campo soprattutto a servizio sempre della Congregazione. Una seconda area – ha proseguito – è stata quella dei giovani, soprattutto per offrire un servizio qualificato intorno alla Parola di Dio, per far vedere la bellezza e la ricchezza che porta il Vangelo nella loro vita, soprattutto a livello di vita spirituale. Una terza e grande area è stata quella che riguarda il servizio di animazione biblico-pastorale a tutta la Famiglia Salesiana”.
Durante le giornate, inoltre, si è discusso in merito ai mezzi di comunicazione e all’importanza di “riuscire a portare il carisma salesiano all'interno di diverse culture, attraverso il servizio della Parola di Dio. Una parola di Dio – ha aggiunto ancora don Zevini – che non va presentata a livello teorico, dottrinale, astratta, ma a livello di esperienza, di lettura spirituale del testo, in modo tale che i giovani comprendano che prima di afferrare i contenuti religiosi, la cosa fondamentale è l’educazione alla fede”.
Don Francisco Sanchez, salesiano che lavora nell’animazione biblico-pastorale con i giovani, in Messico, ha rimarcato come “al di là della diversità umana e culturale dei giovani, loro vogliono fare esperienza con Cristo vivo. Questo - ha continuato il religioso - ha che fare con lo sviluppo della propria esistenza. Oggi l’importante è dare ai giovani una formazione che li aiuti ad essere protagonisti dell’evangelizzazione”. In questo senso, ha affermato, “è bello se noi parliamo ai giovani di Gesù, ma è più bello quando è un giovane a parlare agli altri coetanei di Gesù”.
Oltre ai lavori intensi di questi giorni, come il rinnovo dello Statuto dell’Associazione da presentare al Rettor Maggiore, i partecipanti hanno potuto incontrare il Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, OFM. È stato un momento cordiale di ascolto reciproco delle sfide pastorali, culturali e religiose della Terra Santa.
Infine, anche la visita ai luoghi santi è stata parte integrante delle giornate del Convegno: un modo per vivere l’esperienza dell'avvicinamento ai luoghi degli eventi del Vangelo. Una di queste visite, guidata da don Eugenio Alliata, dello “Studium Bibilicum Franciscanum”, è stata al Santuario di Betania.
“Tutto lo sforzo che abbiamo fatto è stato di rivedere, ripensare e programmare il miglior servizio professionale che, come biblisti, possiamo offrire ai Salesiani e alla Pastorale Giovanile – ha detto don Juan José Bartolomé, Presidente dell’Associazione Biblica Salesiana – Accompagnare i giovani nella fede con la Parola di Dio, illuminare la vita dei membri della Famiglia Salesiana con la Parola di Dio, affinché tutti si avvicinano alla parola di Dio che è Cristo Gesù”.
Fonte: Christian Media Center