Nell’introdurre la giornata, che ha visto la partecipazione dei salesiani di diverse comunità di Torino – guidate dal Superiore della Circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta, don Leonardo Mancini – così come di vari Figli di Don Bosco della Sede Centrale Salesiana, il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, ha sottolineato il valore della celebrazione: sia come elemento di continuità e vincolo di tradizione che riporta alle origini del carisma, sia come occasione di gratitudine, che rinsalda l’unità di tutta la FS attorno al Successore di Don Bosco.
L’apice della giornata, come di consueto, è stata la Messa, presieduta dal Rettor Maggiore, che nell’omelia ha intrecciato tre linee guida: la figura di San Giovanni Battista, la tradizione della festa della riconoscenza, e la realtà salesiana odierna. Sul Battista, il Rettor Maggiore ha tralasciato qualsiasi aspetto secondario legato alla sua immagine tradizionale, per arrivare al nucleo della sua missione: “L’annuncio del Signore Gesù. Lui ha vissuto per preparare gli altri all’incontro con il Messia”. Un modello, quello del Precursore di Gesù, che – ha osservato – “vale come un ottimo programma di pastorale giovanile, pastorale diocesana, pastorale parrocchiale… di Pastorale in genere”.
Su Don Bosco e la sua festa, il Rettor Maggiore ha sottolineato la tenerezza dell’immagine di quei primi ragazzi, allievi ed exallievi dell’Oratorio di Valdocco, che sentivano la necessità di ringraziare quello che per loro era “un papà”. Da questo rapporto di vicinanza reale e continua tra i cuori Don Bosco e quelli dei giovani, egli ha tratto la corresponsabilità degli stessi giovani per la nascita e poi lo sviluppo della Congregazione, prima, e della Famiglia Salesiana, poi. E in tal senso, ha aggiunto: “La gente non ricorderà mai quanto siamo stati bravi nel gestire questa scuola, o college, o casa… ricorderà il cuore, se si è sentita amata”.
Infine, ha ringraziato per l’affetto e la preghiera rivolto verso di lui, specialmente in questa occasione di festa, ma ha esteso il ringraziamento a tutti i suoi confratelli, ai membri della FS e ai laici collaboratori che insieme con lui portano avanti la missione di Don Bosco. Quindi, ha concluso ricordando a tutti il segreto della vita salesiana: “Al centro Dio e il Signore Gesù, al centro il servizio e la vita come donazione”.
Solo sul finire della Messa Don Á.F. Artime ha comunicato a tutti i presenti la notizia della scomparsa di sua madre, da lui appresa in mattinata. Con grande dignità, e al tempo stesso aprendo il suo cuore ai suoi confratelli e amici, ha confidato di percepire da quel momento il senso di orfanità, e ha poi ringraziato già in anticipo per tutte le manifestazioni di attenzione e affetto, e ancor più per le preghiere innalzate per lei e per la sua persona.
Con la misura e l’equilibrio dovuti dalla circostanza, è poi proseguito il programma di fraternità precedentemente preparato. Nella Sala Sangalli di Valdocco, don Guido Errico, del Settore Formazione, ha illustrato il programma delle attività.
Don Martoglio, da parte sua, ha parlato con tono fraterno a Don Á.F. Artime, assicurandogli la vicinanza sua personale e di tutti i confratelli del mondo.
È stato poi proiettato il video di omaggio al Successore di Don Bosco “Caro Rettor Maggiore”, seguito dalla consegna di alcuni omaggi al festeggiato: da parte della comunità di Valdocco, di quella della Sede Centrale Salesiana, così come degli Exallievi di Don Bosco – i primi iniziatori di questa bella tradizione del 24 giugno. In quest’occasione Bryan Magro, Presidente della Confederazione Mondiale degli Exallievi di Don Bosco, ha donato al Rettor Maggiore un dipinto dell’Exallievo e Servo di Dio pakistano Akash Bashir, promettendogli al contempo la perdurante fedeltà di tutti gli Exallievi del mondo.
A conclusione di questo momento, sono stati omaggiati dal Rettor Maggiore, per la loro comprovata fedeltà salesiana, diversi Figli di Don Bosco della Sede Centrale Salesiana – la medesima di Don Á.F. Artime:
– don Sanjay Aind e il sig. Dun Nam Nguyen, per il 25° di professione;
– don José Antenor Velho, per il 60° di professione;
– don Luigi Fedrizzi, per il 65° di professione;
– don Hilário Passero per il 75° di professione;
– don Juan Marciano Olivares Mayorga per il 60° di ordinazione;
– e don Elio Torregiani per il 75° di professione e il 65° di ordinazione.
Prima di concludere, i 10 Ispettori di recente nomina giunti a Torino per il corso di orientamento e formazione loro rivolto, hanno rinnovato, a nome di tutti, le condoglianze al Rettor Maggiore, e hanno poi intonato in suo onore l’inno a Don Bosco.
La giornata si è completata, infine, con un tempo comunitario di agape e fraternità.
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