In virtù di tutto questo, giovedì 5 aprile, l’équipe del “Proyecto Salesiano Tijuana” ha ricevuto un ringraziamento ufficiale da parte di Giovanni Lepri, rappresentante dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR) in Messico.
Nel messaggio del riconoscimento è scritto, tra l’altro: “L’équipe del Proyecto Salesiano Tijuana ha sempre dimostrato un grande spirito di collaborazione nei confronti delle persone rifugiate e delle azioni svolte dall’ACNUR per la loro protezione: nell’assistenza nei centri d’accoglienza, nella difesa dei loro diritti e nel coordinamento delle attività di integrazione e coesistenza (…) Il Proyecto Salesiano ha svolto un ruolo chiave per la cura e il sostegno alle persone rifugiate nella Commissione Messicana di Aiuto ai Rifugiati (COMAR) così come per il lavoro e le operazioni dell’ACNUR a Tijuana”.
In merito a questo riconoscimento, il Direttore Generale del PST, don Agustín Novoa Leyy, ha dichiarato: “Il nostro lavoro su questa frontiera, orientato dall’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco, è stato quello di accogliere quotidianamente donne, bambini e uomini che arrivano a Tijuana dal sud del nostro Paese o in condizione di rimpatriati ai sensi del Titolo 42, e comporta una grande responsabilità umanitaria, che va oltre il fornire un riparo o un piatto di cibo. Significa accoglierli emotivamente, guidarli e sostenerli nella situazione che li ha spinti a lasciare il loro Paese d’origine e a venire qui; vuol dire ascoltarli, lenire i loro cuori addolorati e spezzati per ciò che hanno vissuto nel loro Paese, ma anche per la durezza del viaggio, insieme alle manifestazioni xenofobiche che purtroppo incontriamo sempre più spesso".
Infine, il salesiano conclude: “Il fatto che questo compito che svolgiamo con passione sia percepito e apprezzato da un’agenzia delle Nazioni Unite ci incoraggia ad andare avanti, a continuare ad alzare la voce e ad aprire le braccia per accogliere, ad abbracciare con l’anima i nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati”.