Slovacchia – Accoglienza, aiuto, sostegno ininterrotti: la risposta salesiana alle sofferenze dei rifugiati ucraini

14 Dicembre 2022

(ANS – Bratislava) – Una bella casa, il luogo caldo dell’accoglienza e delle proprie sicurezze, ridotta ad un cumulo di macerie; gli oggetti della propria vita quotidiana ridotti a muti testimoni degli attacchi missilistici: è la triste esperienza di Erika, una ragazza di Irpin', nella regione di Kiev, che con la sua famiglia ha perso tutto ciò che aveva. È la triste esperienza di migliaia di famiglie ucraine.

“Il mio sogno è diventato più facile di prima. Ma sembra così difficile da realizzare. Voglio solo andare a casa, voglio davvero andare a casa” testimonia Erika ai salesiani impegnati nel soccorso ai bisognosi.

Ancora oggi, dopo oltre 10 mesi di guerra, il Coordinamento Salesiano per la Risposta all’Emergenza in Ucraina è impegnato ad aiutare Erika e quanti si trovano nella sua situazione: attraverso la consegna di aiuti umanitari e di beni e generi di prima necessità; nell’accoglienza nei luoghi meno a rischio dell’Ucraina e nei Paesi confinanti; e offrendo sostegno psico-sociale, orientamento lavorativo ai profughi, attività ricreative ed educative ai minori fuggiti dalla guerra, corsi di lingua nei Paesi esteri…

L’impegno salesiano non è passato inosservato, anzi, in diversi casi ha ricevuto anche delle pubbliche attestazioni di riconoscenza. Come è successo in Slovacchia, dove lo scorso mese don Peter Jacko, Vicario dell’Ispettoria salesiana “Maria Ausiliatrice” (SLK) ha ricevuto simbolicamente il premio “Biela vrana” “per un atto civico socialmente utile e coraggioso”: una definizione che ha inteso rendere omaggio a tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito all’aiuto agli rifugiati ucraini nel momento più difficile della guerra in Ucraina.

“Questo premio viene assegnato come ringraziamento alle rare persone intorno a noi che sono disposte a difendere la verità e la giustizia, che hanno dimostrato coraggio civico attraverso un atto concreto, che hanno soppresso interessi personali in nome del bene pubblico, dei valori o dei principi e che possono aver corso rischi, varie difficoltà o aver subito condanne” hanno spiegato i promotori dell’iniziativa nell’assegnare il premio.

In effetti i Figli di Don Bosco, con gli altri gruppi della Famiglia Salesiana presenti nel Paese, tanti giovani e laici hanno fatto e stanno continuando a fare davvero molto per la popolazione ucraina bisognosa. Da settembre l’ONG salesiana “Savio”, parte del “Don Bosco Network”, sta coordinando gli aiuti umanitari della Famiglia Salesiana nazionale, e attraverso raccolte fondi e iniziative di varia natura finanziare l’alloggio e l’assistenza alle madri con bambini presenti in Slovacchia, sostiene i pressanti bisogni delle comunità della Famiglia Salesiana in Ucraina e acquista aiuti materiali per le comunità in Slovacchia che si occupano di persone provenienti dall’Ucraina.

E per quanto riguarda direttamente i Figli di Don Bosco, stanno accudendo ancora 13 dei 47 minori orfani ucraini accolti dopo essere scappati di corsa dalla casa-famiglia salesiana di Leopoli – mentre gli altri sono potuti rientrare in quella città per riprendere gli studi; quelli rimasti sono i più piccoli del gruppo e in questi mesi hanno fatto enormi passi avanti nell’apprendimento della lingua e nell’inserimento sociale.

Inoltre, gli oratori e i centri salesiani accolgono circa 300 bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni, dove due volte alla settimana due gruppi di 12 volontari animano quattro percorsi ludico-formativi: corso musicale, di danza, di laboratori creativi e giochi di gruppo.

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