Le immagini di bambini, ragazzi e giovani ucraini coinvolti nelle attività estive salesiane arrivano in questi giorni da varie parti del mondo. Guardandole, non si notano le brutte esperienze e la sofferenza che conservano comunque nel cuore e nella memoria, perché nel gioco e nelle relazioni con i loro coetanei trovano un balsamo che, almeno per un po’, allevia ogni dolore.
Restando entro i confini dell’Ucraina, proprio ieri è iniziato a Kiev l’Estate Ragazzi coordinata da don Maksym Ryabukha, SDB, dei salesiani della Visitatoria “Maria Ausiliatrice” dell’Ucraina greco-cattolica. Mentre a circa centocinquanta chilometri di distanza, a Žytomyr, dove sono presenti i salesiani dell’Ispettoria “San Giacinto” di Polonia-Cracovia, sono già 150 i bambini, ragazzi e giovani che partecipano al campo estivo salesiano.
Un gruppo di otto ragazzi ucraini, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, che da quando è scoppiata la guerra hanno trovato rifugio in Slovacchia, sono in questi giorni a Malta, per una vacanza di relax e di svago della durata di dieci giorni. La loro vacanza è frutto di una collaborazione tutta interna alla Famiglia Salesiana, essendo stata organizzata dagli Exallievi e Amici di Don Bosco di Malta e della Slovacchia, in collaborazione con i Salesiani di Don Bosco e con il patrocinio della Confederazione Mondiale degli Exallievi. Oltre alle varie attività che aiutano i ragazzi a rilassarsi e a divertirsi, i ragazzi stanno anche seguendo alcune lezioni quotidiane di lingua inglese, con la speranza che tale formazione possa essere utile per il loro futuro.
E sempre con questo stesso spirito in Repubblica Ceca ai bambini, ragazzi e giovani rifugiati non vengono solo proposte attività ludiche e spensierate nei campi estivi, ma vengono offerte lezioni di lingua ceca, così da arrivare preparati all’apertura del prossimo anno scolastico.
“Ogni bambino hanno il diritto di godersi l’infanzia. È compito degli adulti che li circondano soddisfare questo bisogno. I bambini vittime della guerra hanno bisogno di un’attenzione ancora maggiore da parte nostra: attività che li coinvolgano con il cuore e con l’anima li aiutano ad affrontare il trauma di avere le famiglie divise, di essere testimoni di violenza e distruzione, di essere esiliati dalle loro case” conclude con partecipazione don George Menamparampil, Coordinatore della Risposta Salesiana all’Emergenza Ucraina.
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