L’evento è stato ospitato dal conduttore televisivo Javi Nieves, che ha esordito chiarendo che “con i documentari di ‘Misiones Salesianas’ non si esce mai uguali a come si è arrivati. Sono un bagno di realtà su situazioni che sono più vicine a noi di quanto pensiamo”.
Successivamente, don Juan Linares, Vicedirettore di “Misiones Salesianas”, ha ricordato don Eusebio Muñoz, già Direttore della Procura, recentemente scomparso, e ha invitato tutti i presenti ad “essere missionari e offrire il proprio contributo di solidarietà con i più svantaggiati”.
Dopo la proiezione di “Libertad”, è intervenuto il regista del documentario, Raúl de la Fuente, che ha ringraziato Misiones Salesianas “per avergli permesso di raccontare questa storia, che lo rende il suo documentario più speciale”, e ha incoraggiato tutti a continuare ad impegnarsi affinché non ci siano più minori in prigione.
Il fotoreporter Fernando Moleres, il primo a documentare, nel 2010, gli orrori del carcere di Pademba, ha poi evidenziato il “raggio di speranza che rappresenta il lavoro dei salesiani con i minori nel carcere”.
Nel successivo colloquio il giovane Chennor ha raccontato come iniziò il suo inferno: “Persi mio padre quando avevo 8 anni e venni mandato da mia zia, che mi maltrattava. Così decisi di sopravvivere per strada. Ma venni incarcerato, minorenne, per vagabondaggio. Quando ne uscii ricaddi in risse, furti e droghe e tornai in prigione finché non sono finito a Pademba, dove sono stato abusato in tutti i modi, quando ero ancora minorenne”.
Eppure, dopo tante esperienze traumatiche, Chennor si è detto “felice, per aver cambiato la mia vita, per grazia di Dio e di Don Bosco; e felice di poter aiutare altri minori come me ad uscire dal carcere. È questo il mio sogno”.
Don Crisafulli, da parte sua, ha aggiunto che quando guarda il documentario “provo gioia: perché se è vero che quello che vediamo è l’inferno, è vero pure che noi trattiamo di storie di redenzione, e riusciamo a trasformare l’inferno in un piccolo spazio di paradiso, in cui casi come quello di Chennor sono il miglior esempio”.
Per questo ha esortato a sostenere “Misiones Salesianas”, per “trasformare il dolore in sorrisi, amore e speranza”; e a farlo, “non solo con il denaro, ma anche offrendo tempo, talenti e perché no, anche condividendo questa realtà con le nostre famiglie e amici e impegnandoci a trasformarla”.
Dal 20 settembre, “Libertad” inizierà un tour di un mese nelle scuole, nelle università, e in diverse grandi sedi istituzionali di città spagnole ed europee.
Fonte: Misiones Salesianas