Negli ultimi giorni nel Paese sono stati riscontrati più di 400mila casi e circa 3.500 morti al giorno, il numero più alto registrato ad oggi in tutto il mondo dall’inizio della pandemia. Nella capitale tutti gli ospedali sono in crisi, non si trovano letti disponibili, le persone sono ammassate nei corridoi, mancano le attrezzature e l’ossigeno. Fino a un mese fa, i più ricchi, le persone benestanti, riuscivano a trovare un letto disponibile in ospedale o un medico che potesse andare a fare assistenza domiciliare, ma ora nessuno può dirsi al sicuro, a causa della mancanza di personale e attrezzature.
E se la violenza di questa ondata sta colpendo tutti i ceti sociali, la popolazione emarginata è però quella che sta soffrendo di più: le famiglie povere delle baraccopoli, i bambini degli slum, coloro che vivono per strada, i migranti, le persone con disabilità…
Continua don Akkilettu: “È una situazione davvero grave, stiamo cercando di fare del nostro meglio per raggiungere le persone in tutti i modi possibili. Sulla base delle richieste di aiuto che riceviamo ogni giorno e secondo la nostra valutazione, abbiamo preparato un piano di azione di emergenza a sostegno delle persone vulnerabili in questo contesto di disastro sanitario”.
Anche nell’Ispettoria di Bangalore la situazione richiede il massimo sforzo: “BREADS”, l’Ufficio ispettoriale di Pianificazione e Sviluppo, è già entrato in azione a tutti i livelli: ha iniziato a consegnare cibo a domicilio ai malati in quarantena; rifornisce di mascherine, igienizzanti e dispositivi di protezione individuale don Anil D’Sa, Responsabile dei Gruppi e Movimenti Giovanili, e tutti i giovani volontari che insieme con lui s’impegnano nel servizio ai bisognosi e nell’aiuto agli infermieri e ai medici negli ospedali della città; sta sostenendo economicamente anche molte famiglie che non riescono a far fronte alle spese mediche/ospedaliere o che a causa della pandemia hanno perso il capofamiglia; inoltre, sta anche progettando, in collaborazione con il comune, un centro per i pazienti di Covid-19 nelle baraccopoli di Lingarajapuram.
Il tutto, mentre anche molti salesiani, giovani e membri del personale sono risultati positivi ai test e anche loro hanno bisogno di essere curati.
Infine, anche nell’Ispettoria di Hyderabad l’Ufficio ispettoriale di Pianificazione e Sviluppo “Bosco Seva Kendra” ha predisposto un vasto programma di soccorso per fra fronte alla “crisi senza precedenti” che ha colpito il Paese. Il progetto prevede di consegnare cibi già cucinati e nutrizionalmente bilanciati a 5.000 nuclei familiari (4 persone di media); scorte alimentari (cereali, olio, biscotti, sale…) e kit per l’igiene (fazzoletti, mascherine, igienizzanti…) a 2.000 famiglie; kit medici (inalatori, termometri, vitamine…) e di nutrienti (cibi e bevande energetici) a 1.500 famiglie; e 1.000 kit specifici per donne in gravidanza e neo-mamme.
Per ulteriori informazioni e collaborare, visitare i siti: www.facebook.com/donboscosolidarity.vscovid.3 e www.missionidonbosco.org
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