Durante l’omelia della Messa Don Á.F. Artime ha accennato alla figura di Don Albera, definendolo “una grande figura nella sua profondità, sobrietà, umiltà, bontà…”. Quindi, rifacendosi alla liturgia del giorno, ha aggiunto che “tutta la vita cristiana si gioca sulla fede” e ha invitato i presenti a non distorcere la figura di Don Bosco, rendendolo solo “un uomo d’azione”, perché tutto il suo agire e le sue molteplici attività educative si poggiavano sempre su una profonda fede in Dio.
Successivamente ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione della mostra, cui hanno partecipato anche il Superiore della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP), don Leonardo Mancini; il Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice, don Guido Errico; la Direttrice del “Museo Casa Don Bosco”, dott.ssa Stefania De Vita; Laura Ferrari, la Vicesindaco di None, Comune natale di don Paolo Albera, insieme all’Assessore Federico Ciaffi, cresciuto nell’oratorio cittadino.
Dopo gli interventi delle varie personalità ha parlato il Rettor Maggiore, che ha concluso: “Quando diciamo ‘Don Bosco vive oggi’ è perché nel suo spirito, in quello che è stato il suo carisma salesiano, questo spirito non sparisce con la sua persona, ma c’è una continuità, con una condizione: la fedeltà carismatica. Don Paolo Albera è stato un ragazzo di 15 anni che si è innamorato della bellezza di questa missione e che mai avrebbe pensato di avere poi la responsabilità di guidare la Congregazione. Da Don Paolo Albera fino ad oggi, 100 anni dopo, c’è stato uno sforzo di continuità nella fedeltà al Signore Gesù”.
A suggello dell’inaugurazione, la direttrice del Museo e il Rettor Maggiore hanno, infine, svelato il pannello d’ingresso della Mostra, raffigurante don Paolo Albera nel Maggio 1901 a Meruri, Mato Grosso, Brasile, con il suo segretario don Calogero Gusmano.
La mostra è visitabile online sul sito www.donalbera.museocasadonbosco.it
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