Secondo il programma di coordinamento delle Nazioni Unite per l’Acqua (UN-Water), in tutto il mondo 2,1 miliardi di persone non hanno accesso a servizi di acqua potabile gestiti in modo sicuro, ed entro il 2050 la popolazione mondiale sarà cresciuta di circa 2 miliardi di persone, spingendo la richiesta globale di acqua fino al 30% in più rispetto a quella odierna. Già attualmente una scuola elementare su quattro nel mondo non può garantire acqua potabile, con allievi che pertanto usano fonti d’acqua non protette o che restano assetati.
I cinque nuovi pozzi scavati grazie alla solidarietà salesiana forniscono acqua pulita, riducono le epidemie di malattie trasmesse dall’acqua ed eliminano la necessità per migliaia di donne e minori di viaggiare ogni giorno per ore alla ricerca di acqua. La popolazione povera, gli studenti, le donne e i bambini di queste comunità saranno i primi beneficiari di queste nuove iniziative: bambini che possono ora rimanere a scuola invece di cercare l’acqua; donne che non devono più percorrere lunghe distanze, spesso rischiando la vita solo per trovare una fonte d’acqua, e che possono così avere più tempo per altri lavori, per la famiglia, per se stesse.
“I progetti idrici che finanziamo garantiscono che i programmi salesiani in tutto il mondo abbiano accesso ad acqua sicura e pulita, per la salute e la sicurezza di coloro che serviamo – ha commentato don Gus Baek, Responsabile della Procura di New Rochelle –. Garantire acqua pulita, porta un senso di dignità alle comunità povere e promuove pratiche igieniche sane. Tutto questo riduce anche il numero di malattie legate all’acqua che possono colpire le persone nelle nostre scuole e che spesso le tengono lontane dalle lezioni per lunghi periodi di studio”.
La Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa e la seconda economia più forte del continente, conta al contempo tassi di povertà estrema: circa 100 milioni di nigeriani vivono con meno di un dollaro al giorno, il 64% delle famiglie in Nigeria si ritiene povero e il 32% delle famiglie afferma che la propria situazione economica è peggiorata nell’arco di un anno. La povertà rimane ancora una delle sfide più critiche che il Paese deve affrontare.