Mentre Covid-19 è tornato a sferzare con maggior vigore i Paesi europei, e di nuovo, come in primavera, le autorità italiane hanno emanato provvedimenti e limitazioni per invitare a restare a casa, diversi ragazzi e ragazze, mossi dal carisma salesiano (buoni cristiani) e dall’impegno civico (onesti cittadini), hanno perlustrato le strade del centro di Roma per dare una speranza di aiuto a chi una casa dove ripararsi non ce l’ha.
Nei giorni dal 19 al 24 ottobre i volontari di “Serve the City – Roma” hanno attivato una campagna di raccolta di prodotti anti-contagio, realizzata attraverso le reti sociali e il passaparola; per la raccolta dei materiali hanno potuto contare anche sulle strutture dell’opera “Sacro Cuore” e dell’oratorio-centro giovanile salesiano, che viene coordinato da don Francisco Santos. Così, grazie alla solidarietà di tanti singoli cittadini, italiani e stranieri, è stato possibile assemblare oltre un centinaio di “kit sanitari” contenenti ciascuno un flaconcino di igienizzante, due mascherine e dei pacchi di fazzoletti umidificati e fazzolettini di carta.
Nella serata di venerdì 23 ha poi avuto luogo la distribuzione ai senzatetto, guidata dai ragazzi e le ragazze dell’oratorio “Sacro Cuore” di Roma, che ogni venerdì sera, nell’ambito delle attività del percorso “La Banca dei Talenti”, escono per strada per distribuire cibo e bevande ai bisognosi, e che per questo possono vantare già una buona conoscenza delle persone della zona, delle loro storie e necessità.
“Lo spirito della nostra organizzazione, nata in Belgio circa 15 anni fa e poi diffusasi in tante realtà del mondo, è lavorare in collaborazione con le organizzazioni che già sono presenti sul territorio. Il nostro interesse, infatti, non è sostituire nessuno, ma creare connessioni tra risorse e bisogni” spiega Caterina Berardi, coordinatrice di “Serve the City – Roma”.
In linea con il tema anche del Forum Internazionale di “Serve the City”, realizzato sempre nel fine-settimana appena trascorso, la distribuzione di kit e dei pasti è avvenuta all’insegna del motto “Spread Kindness” (Diffondi la gentilezza). “Il servizio reso ci ha permesso di rispondere alle persone più vulnerabili tra quelli che vivono in strada: anziani, donne e quanti tra italiani e stranieri erano in situazione di maggiore urgenza, date le condizioni. Senza dimenticare che l’intenzione profonda in verità non è solo andare in strada per nutrirli, ma offrire attenzione, scambiare una parola, creare amicizia” aggiunge ancora Caterina.
Data la felice esperienza realizzata i volontari di entrambe le realtà hanno deciso di rinnovare il loro impegno a cooperare in favore di chi vive per strada, realizzando nuove spedizioni per aiutarli a fronteggiare l’emergenza Covid-19 e il freddo del prossimo inverno.
Gian Francesco Romano
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