La squadra è composta da Matteo Mainetti, studente dell’istituto “Leone XIII”, che si occupa dell’aspetto logistico del progetto; Emanuele Sacco che, lavora alla programmazione del sito e Pietro Cappellini, che cura l’immagine grafica, entrambi studenti dei Salesiani di Milano; e Jacopo Rangone, che si dedica alla parte amministrativa e studia in Inghilterra.
L’idea è nata durante il periodo di confinamento generale a causa della pandemia di Covid-19, quando si è capito che molti studenti non potevano seguire le lezioni a distanza perché a casa non avevano né un pc, né un tablet. I quattro amici hanno così cominciato a ritirare dispositivi da coloro che li donavano spontaneamente.
Il primo a prendere parte all’iniziativa è stato un dirigente d’azienda che, consegnando il proprio tablet, ha incoraggiato l’iniziativa perché “se non ci si aiuta a vicenda, nessun altro lo farà”.
Come si può partecipare? Attraverso la piattaforma online, con pochi click, si ha la possibilità di donare i propri dispositivi inutilizzati, ma funzionanti, oppure di fare richiesta per riceverne uno, in caso di necessità. L’iniziativa, a carattere totalmente gratuito, è rivolta anche alle aziende che hanno dispositivi obsoleti da poter cedere.
Ogni dispositivo viene ritirato a domicilio presso il donatore, riformattato da un esperto del settore, sanificato e, prima che cominci la sua nuova vita, viene imballato con un messaggio del donatore a chi lo riceverà. “Alla fine, non stiamo donando uno strumento, ma una porta verso la conoscenza” afferma Pietro -.
I numeri di chi ha fame di tecnologia, anche in Lombardia rimangono alti. “Il 14% degli studenti non possiede un computer: questo dato si traduce in circa 2.600 ragazzi che in questi mesi non sono riusciti ad ‘andare a scuola’” commenta Emanuele.
Che poi aggiunge: “Una recente indagine ISTAT dice che il 33,8% delle famiglie italiane non ha un pc o un tablet in casa, e che il 57% dei ragazzi deve condividere un solo computer in famiglia. Un problema che va oltre al bisogno evidenziato dal periodo del Covid-19, perché la scuola sarà sempre più digitale e noi studenti avremo sempre più bisogno di supporti tecnologici per poter studiare”.
Il progetto di solidarietà ideato e sviluppato dai giovani ha ottenuto il pieno sostegno anche della Microsoft, con i quali i ragazzi collaborano per offrire un servizio aggiuntivo di attivazione di “Office A1”, ovvero l’edizione di Office dedicata interamente alle scuole.
Matteo Minoia