Il cortile in cemento dell’opera viene ricoperto con dei rotoli di pavimento gommato per le competizioni nazionali che lì si disputano, come la “Savio Cup”, uno dei principali tornei studenteschi a invito di tutto il paese. “Per le gare montiamo anche le gradinate e dato che il campo è circondato da palazzi, si crea un ambiente unico, con lo stile di un’arena” spiega don Crispino D’Souza, che quand’era Preside di Matunga è stato uno dei fondatori della Savio Cup.
“Don D’Souza merita un ampio credito per tutto il supporto manageriale e l’aiuto offerto nell’aiutare il torneo a crescere” ha dichiarato M. Venkatesh, Direttore delle Operazioni e Sviluppo della Federazione per la Pallacanestro dell’India. Lui stesso è stato un membro del Savio Club per oltre 35 anni ed è anch’egli tra i responsabili dell’avvio della Savio Cup.
Un’iniziativa nata con uno scopo chiaro: “volevamo aumentare il livello del basket in India attraverso un torneo che facesse da punto di riferimento – ha sottolineato il signor Venkatesh –. Abbiamo un gruppo di veterani che hanno giocato qui per oltre 40 anni ogni domenica senz’altro motivo che la passione per lo sport. Abbiamo voluto continuare questa eredità. Abbiamo anche voluto incoraggiare i giovani a credere di più nel basket, portando davanti ai loro occhi campioni di tutta l’India”.
In effetti durante la Savio Cup è tipico vedere a Matunga atleti come il nazionale indiano Singh Talwinderjit Sahi circondato da ragazzini festanti.
Grazie allo staff della “National Basket Association” – la principale lega professionistica di pallacanestro negli Stati Uniti – sul campo di Matunga sono arrivate anche molte stelle internazionali. Racconta don D’Souza: “Venivano qui ogni domenica e aiutavano a svolgere molte attività. E non si trattava solo di giocare a basket, abbiamo discusso con loro anche sui piani per far crescere il gioco”.
Leggende di questo sport come Robert Parish, Pau Gasol, George Gervin, Brandon Jennings, Chris Bosh, Isaiah Thomas e Vlade Divac hanno realizzato sessioni formative di vario tipo presso il campo di Matunga; e nel 2013 tre campioni ritiratisi dal gioco professionistico – Jerome Williams, Paul Grant e Anthony Bonner – hanno addirittura partecipato alla Savio Cup.
E come sempre per i Salesiani, dietro tutto c’è sempre un fine educativo: “il nostro obiettivo è offrire lezioni di vita attraverso il basket, per insegnare ai giovani a risolvere i problemi della vita con dedizione, lavoro di squadra, e spirito combattivo”, conclude Manoj Kotian, arbitro federale ed educatore per circa 10 anni presso il Don Bosco Matunga.
Fonte: India NBA