L’incontro si è svolto nella Casa Don Bosco, presso la Sede dell’Ispettoria Portoghese, a Lisbona, ed è stato promosso dalla Delegazione ispettoriale di Pastorale Giovanile.

Nel suo intervento don Sala ha sottolineato l’importanza dei documenti di questo cammino sinodale, dall’Instrumentum Laboris al Documento Finale del Sinodo e fino all’Esortazione Apostolica post-sinodale Christus vivit. “Della mia esperienza personale al Sinodo, si potrebbe dire molto – ha spiegato –. Ho iniziato a lavorare con questa responsabilità e ho accompagnato l’intero processo sinodale. È stato un grande dono per me, oltre che un impegno, e ho cercato di contribuire all’intero processo con la ricchezza del carisma e della spiritualità salesiana”.

Don Sala ha quindi condiviso l’esperienza di universalità, comunione e servizio vissuta al Sinodo con i circa 50 operatori educativo-pastorali presenti a Lisbona. Ha promosso la riflessione e il lavoro durante ciascuna delle due giornate di formazione. Il primo tema è stato “Entrare nel cammino sinodale”, e lì ha sottolineato l’importanza di creare processi in un cammino comune. Quindi, sempre ripescando dal ricco bagaglio di esperienze maturate al Sinodo, ha riflettuto su “Vivere nella condizione giovanile” e “Imparare l’arte del discernimento”.

“Al termine di queste giornate – ha sottolineato don Sala – vorrei chiedere al Signore tre grandi doni per voi, che diventano tre compiti da realizzare, perché ogni dono è sempre qualcosa che ci impegna per lo sviluppo. I doni sono sempre talenti da investire e semi da far fruttificare, mai tesori da conservare e nascondere. E questi doni sono: Ascoltare, Annunciare, Accompagnare”.

Al termine delle giornate di formazione è stato presentato il Progetto Pastorale 2019/2020 per le opere salesiane in Portogallo e a Capo Verde, dal titolo: “Tu sei missione. Io sono con te”.

“Durante queste giornate – ha scritto don Álvaro Lago, Delegato per la Pastorale Giovanile – abbiamo ascoltato quanto i giovani ci chiedono di essere una Chiesa che cammina con loro e un’Ispettoria salesiana che sia segno di rinnovamento”.

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