di don Silvio Roggia, SDB
Nel pomeriggio di mercoledì 11 il Sottosegretario della Congregazione delle Cause dei Santi, Padre Bogusław Turek, CSMA, ha presentato le modalità che accompagnano la discussione e valutazione medico legale da parte della commissione di 7 esperti a cui spetta la prima valutazione del presunto miracolo, una volta che si è passati alla fase romana di un processo.
Nella giornata successiva l’assemblea ha seguito con interesse l’intervento di mons. Carmelo Pellegrino, Segretario della Congregazione e Promotore della Fede, che ha illustrato con grande precisione e insieme in modo molto accessibile, la natura, le ragioni e le modalità del processo teologico, secondo passo della fase romana del processo, affidato a una commissione di nove teologi. Da ultimo, ha presentato la nuova via per la beatificazione e canonizzazione, aperta con il recente motu proprio “Maiorem ac dilectionem” di Papa Francesco: l’offerta della vita.
La dott.ssa Lodovica Maria Zanet, collaboratrice della Postulazione delle Cause della Famiglia Salesiana, da parte sua ha permesso ai partecipanti di completare il quadro illustrando dall’interno tutti i passaggi previ alla fase romana, che accompagnano e documentano quel pellegrinaggio ecclesiale di santità che è ogni causa di beatificazione, a partire dal ‘dies natalis’, cioè dall’ora della morte di quel fratello e sorella, che poi ci sarà indicato come modello da venerare e seguire. Particolare attenzione ha dato alla intercessione, dove i fedeli si rivolgono a chi ritengono essere nella comunione piena con Dio, perché con le sue preghiere si faccia mediatore di un intervento straordinario della misericordia di Dio, soprattutto in caso di grave necessità. “Inter-cedere vuol dire camminare in mezzo, e in questo modo intervenire a favore. È un rapporto di fiducia e vicinanza, dove la nostra fede è la prima a beneficiarne; più è un cammino di comunità, più porta frutti e porta in avanti tutti coloro che si fanno coinvolgere” è stato sottolineato.
La vita dei santi è già essa stessa nel suo insieme una “mediazione esistenziale”, perché il loro esempio e il “sapore evangelico” della loro vita sia a favore dei fedeli e li faccia crescere.
Già nell’Eucaristia mattutina, don Rossano Sala, Segretario speciale del prossimo Sinodo dei Vescovi, aveva invitato a valorizzare la profezia della santità come dono per i giovani – che dimostrano di essere molto più aperti a riceverlo di quanto forse ci si può immaginare. In particolare va valorizzata e annunciata la giovinezza dei santi, la loro vita tra i 16 e i 29 anni, età ‘sinodale’. Qualunque fosse la loro condizione in questa stagione della loro esistenza terrena, diventa sempre una fonte di incoraggiamento, per i vicini e per i lontani: è l’evidenza che la porta è aperta per tutti.
La “buona notte” salesiana a chiusura della giornata è stata un tocco di famiglia offerto dal decano del convegno, don Roccaro Bruno, 98 anni, salesiano a Cuba, curatore della causa del Servo di Dio, don José (Wech) Vandor, SDB. Egli ha condiviso il suo programma di vita che è come la cifra della santità a cui tutti sono chiamati: “Fa’ che io possa conoscerti ed amarti, farti conoscere e farti amare”.
Le foto del seminario sono disponibili su Flickr, mentre tutti i materiali e le relazioni disponibili si trovano nell’apposita sezione sul sito sdb.org.