Come ha spiegato nella sua conferenza introduttiva il dott. Andreas Kirchner, professore di teorie e metodi del lavoro sociale presso la “Katholische Stiftungshochschule” di Monaco, i sistemi sociali odierni sono spesso caratterizzati da una “logica input-output” molto semplice. In pratica, “si basano sull’idea che c’è un input concreto, sotto forma di un’offerta o di un servizio, e ci si aspetta immediatamente un certo output; ma poi scopriamo che non è così semplice con questo gruppo target di difficile accessibilità”.
“Difficile da raggiungere” ha proseguito, si riferisce, da un lato, ai giovani che non vogliono più avere niente a che fare con i sistemi sociali, per esempio, a causa di brutte esperienze. “Dall’altro lato, però, direi che anche le offerte e gli stessi fornitori sono in parte difficili da raggiungere per loro”. E per questo il dott. Kirchner ha sottolineato l’importanza dell’“accesso ai programmi a bassa soglia d’ingresso”.
La Ministra Carolina Trautner, che ha tra i suoi compiti anche la cura della Gioventù, ha sottolineato l’importanza del simposio. “Dobbiamo fissare il nostro sguardo sui giovani che sono difficili da raggiungere e accompagnarli nel loro percorso individuale verso l’età adulta; mostrare loro quanto sia arricchente assumersi la responsabilità della propria vita e contribuire alla nostra società come cittadini di valore”, ha detto. “Ho il massimo rispetto per quello che le persone impegnate fanno ogni giorno per il benessere dei giovani, per i genitori, le famiglie e per tutta la nostra società” ha concluso.
Da parte sua l’Economo Generale della Congregazione Salesiana, il salesiano coadiutore Jean-Paul Muller, ha richiamato l’attenzione sui giovani disimpegnati in tutto il mondo e sulla responsabilità sociale e individuale nei loro confronti. Se ogni individuo è aperto ai giovani in situazioni difficili, allora “l’abbraccio che questi giovani possono incontrare diventa più ampio”, ha incoraggiato. “Una volta che siamo in contatto, tutto il resto viene poco a poco. In parole povere, questi giovani, che non possono essere ridotti a nessuno dei nostri schemi, saranno semplicemente rafforzati, attraverso una relazione, a percepire il loro ambiente in modo simile a come lo percepiamo noi”.
Una successiva tavola rotonda, che ha compreso oltre ai tre relatori già citati anche Wilfried Hüntelmann, Presidente del Consiglio Direttivo dell’Agenzia del Lavoro di Monaco, e don Christian Vahlhaus SDB, Vicario ispettoriale dei Salesiani in Germania, ha concordato sul fatto che la mancanza di programmi di finanziamento stabili e a lungo termine renda più difficile il lavoro con il gruppo target. “Per i giovani e anche per i dipendenti, sarebbe molto più utile avere prospettive più lunghe”, ha chiarito don Vahlhaus. È una sfida importante “fare in modo di arrivare a soluzioni che forniscano aiuto oltre il breve periodo”.
Nei laboratori che sono seguiti, operatori sociali e studiosi hanno fornito ulteriori approfondimenti: sono state incorporate le esperienze di lavoro realizzate dai salesiani nelle sette strutture salesiani dedicate ai giovani “difficili da raggiungere” e sono state formulate in un documento alcune richieste.
La cura dei bambini e dei giovani svantaggiati è da sempre il compito principale e la missione fondamentale dei salesiani. Per questo don Christian Vahlhaus ha concluso la tavola rotonda con la raccomandazione che i giovani disimpegnati non devono essere persi di vista e che sono necessarie nuove forme di cooperazione. È compito comune di tutte le persone coinvolte ragionare su “come dobbiamo cambiare e come possiamo realizzare buone cose insieme per aiutare questi giovani”.
Il libro “Prekäre Positionen” (Posizioni precarie) del dott. Andreas Kirchner fornisce una base empirica per riflettere sulle attività pedagogico-pastorali. In esso spiega il concetto quadro per lavorare con i giovani difficili da raggiungere nelle istituzioni salesiane. Il suo interesse nel libro si concentra sulla questione di come coordinare al meglio l’aiuto offerto affinché i bambini e i giovani non fuoriescano dai programmi loro rivolti, come tristemente spesso accade nella pratica.
Il documento elaborato dai salesiani nell’occasione, intitolato: “Schwer erreichbar - Perspektiven für die Arbeit mit jungen Menschen am Rande”, così come ulteriori informazioni sul lavoro con il gruppo target dei giovani “difficili da raggiungere” possono essere trovate, in tedesco, qui.