“L’arte di fare domande è nelle nostre mani” ha condiviso in apertura del suo discorso don Mendes dos Santos, che poi, per ringraziare la presenza del centinaio di comunicatori e per valorizzare il lavoro congiunto delle due Ispettorie salesiane della Spagna, ha aggiunto: “Siete un punto di riferimento per la Congregazione”, sottolineandone la professionalità, la capacità di innovazione, l’impegno nelle nuove tecnologie, il valore della comunicazione carismatica, la preoccupazione per l’identità, la cura della formazione, la riflessione e la visione collaborativa tra le case. Quindi, ha lodato anche la data scelta. “È significativo per noi incontrarsi di 24. Maria è stata la prima comunicatrice”, ha spiegato mostrando dalla sua finestra la Basilica del Sacro Cuore a Roma.
Successivamente ha sviluppato alcune sfide e opportunità sulla base di uno scenario socio-economico e culturale che sta cambiando rapidamente. “Viviamo in una società veloce, fluida, di cambiamento e innovazioni. La comunicazione cambia la cultura e il modo in cui la gente vive e socializza. La comunicazione è intrinsecamente legata alla politica, all’economia, all’educazione, agli interessi di individui, gruppi e imprese”, ha condiviso.
“A livello di evangelizzazione, il mondo digitale e le reti sociali offrono un ambiente molto importante per l’educazione salesiana”, ha affermato, prima di lanciare ai partecipanti alcune domande impegnative: Come concretizzare il dialogo con il Vangelo nell’ambiente giovanile? Come comprendere l’antropologia (linguaggi, riti, simboli) e approfondire il dialogo e l’accompagnamento con i giovani di oggi? Come fare pastorale partendo dalla realtà antropologica e culturale di oggi? Come interpretare la realtà culturale dei giovani in una prospettiva salesiana?
Il Consigliere Generale ha sottolineato il modo di evangelizzare attraverso la comunicazione, tenendo conto della necessità di un dialogo profondo tra il messaggio cristiano, la persona e la sua cultura. Ha spiegato che “dobbiamo seguire la metodologia di inculturazione e immersione, identificare i diversi tipi di persone, le loro culture, i loro linguaggi, il loro modo di comunicare, i loro interessi e la loro visione del mondo”.
Per questo ha sviluppato l’orizzonte interpretativo della comunicazione oggi fondandolo su sei pilastri: In primis, ha osservato, la radice centrale della comunicazione si trova in Dio, il comunicatore dell’amore. Il secondo pilastro è Gesù, Verbo incarnato, manifestazione della comunicazione. In terzo luogo, Dio entra nella storia, nel tempo e nello spazio umano. La comunicazione virtuale avviene nel tempo di Dio, nello spazio di Dio. Comunicazione e redenzione. In quarto luogo, il Verbo si è fatto carne per farci conoscere l’amore di Dio. La comunicazione è vivere l’amore come vocazione e servizio. Quinto: la presenza della persona nel mondo ecosistemico comunicativo è una continuità della sua vocazione naturale alla comunicazione in tutte le sue dimensioni. La persona è il centro della comunicazione perché è protagonista e creatrice di significato.
Infine, al sesto posto, Gesù rivela l’amore e la comunicazione del Padre. Don Bosco - come pastore dei giovani - comunica l’amore di Dio per i giovani. Tutta questa realtà si riflette nel “sogno dei 9 anni”, come archetipo della spiritualità comunicativa salesiana: immagini, riti, simboli, linguaggio, messaggio, processi comunicativi, suoni, immersione, interattività, ecosistema educativo.
Dopo il dialogo con i partecipanti, con particolare attenzione ai giovani comunicatori presenti all’incontro, il Consigliere Generale ha chiuso il suo intervento presentando la tabella di marcia della Congregazione dopo il CG28 e la Proposta programmatica del Rettor Maggiore per il sessennio. “Permettetemi di ricordare che la nostra presenza oggi raggiunge anche il mondo digitale, un nuovo e vero areopago per noi, l’habitat dei giovani di oggi. Anche qui dobbiamo essere presenti con una chiara identità salesiana, con il desiderio di portare l’annuncio della Buona Novella, con la gioia e la semplicità dei discepoli del Signore”, ha spiegato, ricordando la richiesta fatta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, al Dicastero di Comunicazione Sociale, di offrire strumenti e stimoli per inculturare la missione salesiana nell’ambiente digitale.
La giornata formativa si è conclusa con la riflessione e il lavoro in gruppi su quattro ambiti: lavoro nel web, podcast, design online e presenza nelle reti sociali. I partecipanti, accompagnati dall’équipe tecnica della Delegazione, hanno analizzato i modi di lavorare con applicazioni e strumenti, hanno stabilito strategie comuni e hanno concretizzato un progetto digitale per ciascun ambito.
Carlos Martín
Fonte: Salesianos.info
