L’incontro, organizzato dall’équipe ispettoriale di Pastorale Giovanile, è iniziato con una preghiera guidata da don Claudio Cartes e ha seguito la linea di lavoro sviluppata negli ultimi mesi, approfondendo i temi del 28° Capitolo Generale della Congregazione (CG28).
Don Chávez ha presentato un’analisi della lettera scritta da Don Bosco nel maggio del 1884, che appare nelle Costituzioni Salesiane, attraverso una “rilettura in chiave educativa del contesto e della complessa condizione giovanile, che richiede di percepire le novità del momento storico che stiamo vivendo”.
Nella sua riflessione il IX Successore di Don Bosco ha sottolineato i sei punti essenziali della lettera, che chiariscono la dialettica tra la presenza del carisma e l’opera dei servizi educativi o sociali. Per Don Chávez “è urgente rendere le nostre opere una presenza reale tra i giovani”.
Il primo punto è saper usare il linguaggio dell’amore, che richiede che il salesiano sia un appassionato coltivatore dei linguaggi dell’amore. Il secondo è capire i giovani, cercando di capire la cultura giovanile e ciò che accade nel loro mondo interiore. Il terzo è dare importanza alla felicità, tenendo presente la figura di Don Bosco, perché per lui la felicità è una via privilegiata per l’evangelizzazione. Il quarto è quello di essere presenti, cercando la familiarità con i giovani, soprattutto nelle attività ricreative. Non basta “essere per”, bisogna “stare con” i giovani. Il quinto è superare i formalismi e il sesto è condividere le azioni, facendo sapere che l’amore educativo diventa incontro, fiducia e laboriosa cordiale collaborazione, favorendo il protagonismo giovanile.
L'incontro si è concluso con le domande e i commenti dei partecipanti, che hanno ringraziato Don Chávez per la sua presentazione.
Rosa Cárcamo, Preside del Liceo San José di Punta Arenas, ha scritto: “Grazie mille, Don Pascual, per questo momento che riafferma e chiarisce quello che è e dovrebbe essere il nostro carisma”.
L’Ispettore dei Salesiani in Cile, don Carlo Lira, ha manifestato a tutti i presenti che “l’Ispettoria ha posto il suo impegno nel risignificare la nostra presenza. Cerchiamo di rivitalizzare la risposta che stiamo dando ai giovani, come consacrati e come laici. C’è uno sforzo sincero da parte dell’Ispettorato di essere all’altezza delle sfide che ci vengono poste sul piano educativo e sociale”.
All’incontro hanno partecipato anche il Vicario Ispettoriale, don David Albornoz; l’équipe di educazione dell'Ispettoria, salesiani consacrati e laici.