Il ricettario – scaricabile gratuitamente all’indirizzo https://www.salesianiperilsociale.it/menu/ – si ispira a Margherita Occhiena, mamma di Don Bosco e cuoca per tanti ragazzi di Torino-Valdocco. “È un tributo a lei e a tutte le mamme che si prendono cura dei propri figli anche cucinando un ‘buon pasto’ – afferma don Giovanni d’Andrea, Presidente di ‘Salesiani per il Sociale’ –. Ed è anche un modo per essere solidali con le ragazze accolte presso la ‘Casa delle Donne’ di Messina, che sosteniamo nelle sue attività rivolte a vittime di violenza o con gravi difficoltà familiari. Sono state proprio alcune delle ospiti della struttura a scrivere questo ricettario, esprimendo con un intero menu, la loro voglia di vivere e di rialzarsi”.
Cucinare un buon piatto non vuol dire solo nutrirsi ma anche compiere un gesto di accoglienza, di attenzione verso l’altro, di generosità. A ribadirlo, nella prefazione, è don Andrea Ciucci autore di numerosi volumi su cibo e spiritualità: “Chi ama genera vita, la custodisce, l’alimenta, fino al dono di sé. Perché quando una donna e un uomo scoprono di attendere un bambino, istantaneamente maturano un pensiero tanto folle quanto decisivo per la loro esistenza: sanno di essere pronti a morire per lui. In quel sugo carico di grassi o in quella torta che straborda di crema ritroviamo questa esagerata buona notizia: qualcuno mi nutre, ha a cuore la mia vita, è pronto a sostenerla fino a perdere la sua”.
A sviluppare e a preparare le ricette di questo menu sono state Paola, Sabrina, Sara e Miriam, quattro donne accolte e sostenute dalla “Casa delle Donne” di Messina. Mentre realizzavano il menu, hanno anche raccontato un po’ delle loro storie, accomunate da violenza, abbandono e solitudine: è, purtroppo, la condizione di molte donne che ancora oggi in tante parti del mondo subiscono maltrattamenti fuori e dentro la famiglia, vengono sfruttate o lasciate sole con i propri figli.
A Messina, dal 2004, il “Comitato Italiano Reinserimento Sociale” (CIRS Onlus), socio di “Salesiani per il Sociale”, ha avviato un progetto dedicato interamente a loro: grazie ad un contributo regionale è così nata la “Casa delle Donne” di Messina. Un luogo sicuro e protetto dove queste giovani possono essere assistite attraverso il supporto psicologico, legale e medico, e soprattutto dove far crescere in serenità i propri figli – la maggior parte sono ragazze madri. Si tratta di un importante punto di riferimento per una provincia, tra le più povere in Italia, con alti livelli di disoccupazione e una grave carenza di servizi dedicati alle persone con fragilità.
Il centro offre non solo accoglienza, ma anche formazione e inserimento lavorativo. Grazie alla donazione di una cucina industriale, in questi anni le donne ospiti hanno avviato un servizio di catering per feste di compleanno, eventi pubblici o semplici cene, avviando così un’ulteriore possibilità per rendersi autonome anche nella propria gestione economica.
Nel 2017 la regione Sicilia, oltre a tagliare fondi per associazioni e centri anti-violenza, ha chiesto di vendere lo stabile gestito dal CIRS, mettendo a rischio l’accoglienza di queste donne.
Mirella, responsabile della struttura, Elga e le altre volontarie hanno deciso allora di mobilitarsi e hanno lanciato la campagna #1CASAPERILCIRS con l’obiettivo di acquistare lo stabile, conservando la destinazione d’uso. La solidarietà di singoli cittadini e famiglie non è mancata, anche se il percorso è ancora lungo e faticoso. Non sempre si riesce a far fronte alle spese di gestione della struttura e, nel frattempo, le richieste da parte dei servizi sociali continuano ad arrivare.
I “Salesiani per il Sociale” vogliono stare accanto alla “Casa delle Donne” di Messina, convinti che alla sofferenza e solitudine di queste giovani donne debba essere data una risposta.
Per ulteriori informazioni visitare i siti: http://www.cirsme.it/ e https://www.salesianiperilsociale.it