Nell’ambito di una cerimonia denominata “Evangelii Gaudium Celebration”, si sono riuniti i vari attori: rappresentanti del Governo della Liberia e dei Salesiani di Don Bosco, costruttori, ingegneri e detenuti. “È un passo avanti molto significativo nel nostro lavoro educativo-pastorale con i detenuti, soprattutto con quelli giovani”, ha manifestato il Direttore della comunità salesiana di Monrovia-Matadi, don Augustine Okeke.
Il direttore della Prigione Centrale dello Stato, Sovrintendente Varney Lake, da parte sua ha espresso la sua gratitudine ai salesiani, a coloro che hanno fornito le idee per lo sviluppo del progetto, così come ha garantito il sostegno finanziario. “È solo grazie a questa iniziativa che le attività sportive torneranno presto, dopo tanti anni. Questa è quella che io chiamo una vera festa di Don Bosco”. Egli ha anche sottolineato la grande importanza dello sport come misura terapeutica nel sistema carcerario, trovando in tal senso una piena e sincera sintonia con lo stile educativo dei salesiani.
L’inaugurazione dell’impianto sportivo è prevista per la Domenica di Pentecoste di quest’anno, il 19 maggio 2024, nell’ambito di una celebrazione eucaristica e di quella che si profila all’orizzonte come una “Settimana dello sport”.
La Comunità salesiana è anch’essa soddisfatta della nuova e attraente offerta sportiva e ha sottolineato un’altra importante novità nel lavoro del progetto: il soggetto donatore è stato coinvolto fin dal primo momento della pianificazione. “Per noi è importante che il donatore sia coinvolto anche durante e dopo la realizzazione del progetto. Anche se vive lontano”, ha spiegato don Okeke, sottolineando quanto sia importante stimolare una forte identificazione del donatore con il progetto. “Deve sapere che può fare la differenza con le proprie risorse in questo mondo in crisi” ha aggiunto ancora.
In questo caso, il benefattore è Peter Friemel, cittadino tedesco, che si è mosso inizialmente da solo: da anni va in giro con la sua bicicletta e durante i suoi tour raccoglie denaro da sponsor e altri benefattori. L’85enne ha già accumulato in questo modo ben 200.000 euro.
Infine, don Okeke ha rivolto parole di ringraziamento anche verso l’Ispettore di AOS, don Denis Soro SDB, per il grande sostegno e l’incoraggiamento dato ai Salesiani che lavorano all’interno del carcere.
La prigione centrale di Monrovia è costantemente sovraffollata a causa dei tempi della Magistratura. Sebbene sia stata progetta per accogliere fino a 325 detenuti, oggi ospita oltre 1.500 prigionieri stipati nelle sue anguste celle. Il sovraffollamento della prigione centrale comporta, di conseguenza, anche la scarsità di cibo e acqua, di norme igieniche e di supporto psicosociale.
Questi fattori comportano poi un aumento dell’aggressività e della frustrazione tra i detenuti, con conseguenti malattie e lesioni fisiche e mentali. Attualmente non ci sono opportunità di praticare sport nella ristretta area del carcere; mentre la nuova arena è destinata principalmente a promuovere gli sport di squadra.
I salesiani lavorano nell’area socio-pastorale del carcere da quando sono arrivati in Liberia, nel 1979. Oggi vi operano quotidianamente, dalla mattina alla sera, con un programma diversificato. I detenuti malnutriti ricevono un pasto caldo e nutriente, i malati ricevono assistenza medica, i bambini e i giovani detenuti ricevono assistenza psico-sociale in un’area abitativa appositamente costruita, e coloro che sono detenuti ingiustamente ricevono assistenza legale gratuita da parte di avvocati. Particolarmente importante, tuttavia, è l’offerta pastorale, fortemente orientata alla situazione e ai bisogni dei detenuti: colloqui individuali e di gruppo, incontri biblici, offerta dei Sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione e momenti di preghiera ecumenica.
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