Un gran numero di giovani, educatori, membri della Famiglia Salesiana, genitori e autorità si sono riuniti per commemorare l’arrivo dei Salesiani nella cosiddetta “Città Incontrastabile”. La celebrazione è stata presieduta dal Cardinale Pedro Barreto SI, Arcivescovo Metropolita di Huancayo, e concelebrata da diversi salesiani provenienti da diverse case del Perù. Erano presenti, tra gli altri, don Juan Pablo Alcas, Ispettore, don Humberto Chávez, suo Vicario, il Delegato ispettoriale per la pastorale giovanile, don Uriel Jáuregui, e il direttore della comunità salesiana, don Julio Berroa. A loro si sono uniti i direttori e i salesiani delle opere di Pucallpa, Callao, Piura, Magdalena del Mar, Cusco e Arequipa.
Già pochi minuti prima dell’inizio dell’Eucaristia, il Cardinale Barreto ha espresso la sua gioia e gratitudine per il lavoro pastorale che i salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno svolto in questi 100 anni di presenza tra i giovani più bisognosi.
Poi, durante l’omelia, ha sottolineato l’umiltà e il modello di santità di Santa Rosa da Lima, patrona dell’Ispettoria salesiana del Perù (PER), la cui ricorrenza tradizionalmente si festeggiava proprio il 30 agosto: “Era una grande lavoratrice e soprattutto una donna di grande spiritualità, con una fede che spostava le montagne, incondizionata. Ha sempre messo Gesù al centro del suo cuore”. Il Cardinale ha anche condiviso una breve descrizione che Papa Francesco ne aveva fatto qualche tempo fa: “Era una donna laica, dedita alla preghiera e amica del Signore fin da piccola. Amava i poveri, i sofferenti. È cresciuta come un giglio tra le spine”. Infine, ha invitato a praticare la santità nella vita quotidiana, e a vivere la fede con gioia: “La santità non è esclusiva di alcune persone. Tutti siamo chiamati da Dio alla santità. Viviamo alla costante presenza di Dio”.
In un altro momento della cerimonia l’Ispettore ha ringraziato il Cardinale Barreto per la sua presenza e il suo accompagnamento come pastore della Chiesa. Ha anche manifestato la sua vicinanza ai giovani delle varie scuole salesiane del Perù: “Cari giovani, noi salesiani ed educatori, siamo qui, siamo qui per continuare insieme, con il cuore di Don Bosco, ad educare la gioventù e tutti coloro che si avvicinano a questa casa salesiana. Il Rettor Maggiore ci ha annunciato una nuova Strenna: «Il sogno che fa sognare». Un cuore che trasforma i ‘lupi’ in ‘agnelli’. Ed ecco qui gli agnelli, i ragazzi che quest’anno si diplomano, che hanno la fortuna di godere di questo centenario”.
“Viva Don Bosco!” è stata la risposta esclamata a gran voce dai presenti.
Dal 1923, anno della sua fondazione, l’Istituto Salesiano “Santa Rosa”, conosciuto all’epoca come “Istituto Cattolico Santa Rosa”, è passato attraverso diversi locali presi in affitto, data la costante necessità di cercare spazi più ampi a causa della progressiva crescita del corpo studentesco. Solo nel 1935, dodici anni dopo l’avvio delle lezioni, furono inaugurati i locali dove si trova attualmente e dove oggi accoglie più di 1.200 studenti di tutti i livelli educativi.
Insediatisi nell’immensa area di Yaurispata, oggi quartiere El Tambo, i Salesiani hanno consolidarono la loro opera educativa come una delle più importanti della città.
Negli anni 1963-2000, il terreno dei salesiani è stata diviso dal tracciato dell’Avenida Huancavelica, che ha dato origine alla gestazione di un nuovo progetto sull’altro lato della strada: la “Ciudad de los Niños”, trasformato poi in un Centro Giovanile e successivamente in un centro di educazione tecnica.
In occasione del 50° anniversario dell’istituto (1973), venne inaugurato il santuario e si iniziò a organizzare il Museo Salesiano di Huancayo, con l’incoraggiamento di don Vicente Rasetto. Inoltre, dal 1992, nel Centro Giovanile è stata istituita una seconda comunità religiosa salesiana a Huancayo, posta sotto il patrocinio di San Giuseppe Artigiano.
Fonte: Salesiani del Perù
