“Una risposta concreta alla passività diffusa è comunicare l’ecologia in modo responsabile, in linea con l’insegnamento della Chiesa – scrive l’autore –. Questo nuovo compito e questa nuova sfida richiedono un duro lavoro e iniziative innovative da parte di coloro che sono coinvolti nella comunicazione nella Chiesa”.
Nell’articolo, dopo aver accuratamente spiegato il significato dell’espressione “conversione ecologica”, don Makula si concentra sulla necessità, da parte dei media e della Chiesa, di creare contenuti nuovi e stimolanti sul tema dell’ecologia, ricordando inoltre come già in diverse parti del mondo si stiano diffondendo esempi interessanti da seguire. Esempi che, prosegue l’autore, rispondono all’appello lanciato da Papa Francesco in occasione dell’Angelus dello scorso 21 maggio. Il Santo Padre, in quella data, aveva nuovamente invitato alla collaborazione, aggiungendo che “c’è una grande necessità di unire conoscenza e creatività nel campo dell’ecologia”.
Alla luce di questo, poi, viene fatto un monito a evitare linguaggi difficili o inadeguati, quando si parla di ecologia. “Ci sono ancora molte barriere di comunicazione nel campo dell’ecologia e del cambiamento climatico”, prosegue don Makula, e questo può portare il rischio di una mancata conoscenza delle questioni ambientali.
Già Giovanni Paolo II aveva compreso la necessità di una solida discussione sull’ecologia e poi, anche Benedetto XVI ha sostenuto la protezione dell’ambiente in modo pratico. E ora, Papa Francesco è diventato un autentico promotore della conversione ecologica e del ruolo di primo piano dell’ecologia integrale.
L’articolo completo, per approfondire l’importante tema della comunicazione legata all’ecologia, è scaricabile qui a fondo pagina ed è disponibile in italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese e polacco.