Italia – Il ritorno della Via Crucis sul Monte Testaccio
Roma, Italia – aprile 2022 - A 108 anni dalla posa della croce in ferro sulla sua sommità, ad opera dei fedeli della parrocchia salesiana di Santa Maria Liberatrice – guidati dall’allora parroco, il futuro Venerabile, Luigi Maria Olivares – lo scorso Venerdì Santo, 15 aprile, finalmente, dopo gli anni di chiusura obbligatoria legata alla pandemia, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha autorizzato che i fedeli delle parrocchie del centro storico di Roma tornassero a celebrare la Via Crucis sul Monte Testaccio. Esso, conosciuto popolarmente anche come “Monte dei Cocci”, è una collina artificiale situata nella zona del porto fluviale dell’antica Roma, in prossimità dei magazzini (horrea) dove venivano depositate le merci che venivano fatte risalire tramite il fiume Tevere fino al centro della capitale dell’Impero Romano. Il monte, alto 54 metri e con una circonferenza di circa 1 chilometro, è formato da cocci (testae) di anfore usate per il trasporto delle merci, che venivano sistematicamente scaricate e accumulate dopo essere state svuotate nel vicino porto fluviale. Nella foto, raffigurante l’ultima stazione, ai piedi della storica croce eretta dai Testaccini, si vedono chiaramente in terra i cocci delle anfore romane di cui è composto lo storico Monte Testaccio.