Questa conferenza è stata il risultato di un lungo processo preparatorio realizzato dietro le quinte, avviato da SOS Children’s Villages International e Don Bosco International nel novembre 2021, su richiesta dell’équipe della Presidenza francese. Grazie a questo partenariato, le organizzazioni della società civile si sono assicurate che fossero ben attuati i principi di salvaguardia e che la partecipazione dei bambini fosse reale e non di facciata.
Pertanto, 15 bambini provenienti da 8 Paesi europei (Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Malta, Romania, Spagna) sono stati attivamente coinvolti settimane prima della Conferenza, grazie alla mediazione di alcune organizzazioni della società civile che, proprio come DBI e SOS-CVI, sono membri della Alleanza dell’Unione Europea per Investire nei bambini. La delegazione di minori è stata formata tenendo conto dei principi di diversità e complementarità in termini di età, genere, nazionalità e situazione sociale. Gli organizzatori della conferenza, infatti, avevano chiesto a DBI e SOS-CVI di rappresentare un’ampia gamma di situazioni sociali, tra quelle esplicitamente menzionate nella Raccomandazione del Consiglio che istituisce la Garanzia Europea per l’Infanzia.
Scopo di questa raccomandazione è prevenire e combattere l’esclusione sociale garantendo l’accesso dei bambini in difficoltà a una serie di servizi chiave, contribuendo così anche a sostenere i diritti del bambino, combattere la povertà infantile e promuovere le pari opportunità. Si raccomanda agli Stati membri dell’UE di fornire un accesso effettivo e gratuito a: educazione e cura della prima infanzia; istruzione e attività scolastiche; almeno un pasto sano ogni giorno di scuola; assistenza sanitaria. La raccomandazione suggerisce anche che gli Stati membri forniscano ai bambini bisognosi un accesso effettivo a un’alimentazione sana e ad un alloggio adeguato.
In questo quadro, si raccomanda a tutti gli Stati membri dell’UE di identificare i bambini bisognosi e, all’interno di questo gruppo, di prendere in considerazione, laddove appropriato nella progettazione delle loro misure nazionali integrate, gli svantaggi specifici vissuti, in particolare, da: (a) bambini senza fissa dimora o con gravi problemi di alloggio; (b) bambini con disabilità; (c) bambini con problemi di salute mentale; (d) bambini con un background migratorio o di origine etnica minoritaria, in particolare Rom; (e) bambini in assistenza alternativa, soprattutto istituzionale; (f) bambini in situazioni familiari precarie.
Le organizzazioni salesiane partner di DBI hanno potuto attivare la partecipazione di Basma, Domenico e Michaela, che hanno potuto prepararsi per presentare sia un contributo artistico che il loro punto di vista sul potenziale impatto della Garanzia Europea per l’Infanzia nella loro vita e in quella delle loro famiglie o comunità locali. I tre bambini sono stati accompagnati alla conferenza e sostenuti rispettivamente da Marta, educatrice di “Juan Sonador” a León (Plataformas Sociales Salesianas, Spagna), Patrizia, educatrice della Comunità “16 agosto” a Bari (Salesiani per il Sociale, Italia) e don Antoine Farrugia, salesiano di Don Bosco di “Senglea”, Malta, che è anche uno degli esperti di DBI per la povertà e l’inclusione sociale e che ha contribuito attivamente alla preparazione di questa conferenza fin dal suo inizio.
DBI e SOS-CVI hanno preparato anche una serie di strumenti per assicurare ai bambini e ai loro accompagnatori di comprendere la portata e gli obiettivi della Garanzia Europea per l’Infanzia, così come la valutazione e il punto di vista della società civile organizzata a livello europeo su questa specifica politica. Un primo incontro online è stato dedicato solo agli accompagnatori, mentre due diversi incontri online sono stati organizzati con la partecipazione attiva dei bambini. Al fine di farli sentire a proprio agio con l’incontro virtuale, sono state anche organizzate dinamiche interattive per lingua. Tra il primo e il secondo incontro online, sono stati assegnati compiti a casa ai bambini e ai loro accompagnatori, in modo che potessero preparare adeguatamente un contributo artistico da mostrare ai Ministri, una presentazione da condividere con loro e/o una domanda da porre loro. Un evento finale di valutazione online avrà infine luogo qualche giorno dopo la conferenza.
Come soggetti consapevoli delle proprie vite, i bambini e i ragazzi possono essere accompagnati ad essere partecipi di tutte le questioni che sono importanti per loro, come quelle coperte dalla Garanzia Europea per l’Infanzia. Partecipare ad attività di advocacy come questa comporta benefici a più livelli: benefici per i singoli partecipanti, sia direttamente, sia attraverso politiche e pratiche migliori; benefici per le loro famiglie e le comunità locali, che se ne prendono cura e li sostengono; e benefici per la società in generale, attraverso l’evoluzione degli atteggiamenti e della considerazione su di loro, che portano a un progressivo cambiamento sociale.
Attraverso l’advocacy, i bambini e i giovani possono apportare miglioramenti nella progettazione e nell’attuazione dei programmi, portando a programmi e pratiche che rispondano meglio ai loro bisogni e al contesto locale. Questo è particolarmente importante per i bambini e i giovani in contesti di assistenza alternativa, la cui qualità di vita e le opportunità future sono direttamente influenzate dai servizi di assistenza, di uscita dall’assistenza e di post-assistenza da cui dipendono. Inoltre, il lavoro di advocacy gioca spesso un ruolo nello sviluppo delle politiche, cambiando la direzione generale di agenzie, organizzazioni e autorità per soddisfare meglio i bisogni e rispettare i diritti di bambini e adolescenti.
Infine, l’advocacy rende le organizzazioni e le autorità più responsabili nei confronti di coloro che servono, facendo pressione su coloro che prendono le decisioni affinché migliorino i meccanismi per ascoltare le voci dei bambini all’interno della società (o per creare nuovi meccanismi dove questi non esistono). In questi tempi difficili, in cui i bambini stanno addirittura scappando dalla guerra nei Paesi europei, i salesiani credono che questa esperienza positiva e costruttiva genererà un ulteriore processo partecipativo fruttuoso, a beneficio dei bambini, delle loro famiglie e comunità, così come dell’intera società, in Europa e oltre.
Renato Cursi,
Segretario Esecutivo del Don Bosco International