Marmo, nato a Buenos Aires nel 1971, è un artista attivo nel settore delle arti plastiche, un lavoro e passione che coltiva sin dalla sua giovinezza. Nelle sue opere l’artista è solito coinvolgere operai e persone che appartengono a settori socialmente esclusi, ed utilizzare come materia prima elementi tratti da fabbriche abbandonate nella periferia di Buenos Aires.

Il suo obiettivo è quello di riavvicinare e integrare le persone attraverso l’arte, intesa come rappresentazione di una cultura.

Questa sua visione artistica è nata in lui verso la metà degli anni ’90 del secolo scorso, e ha preso il nome di “Arte nelle fabbriche”. Le opere prodotte come risultato di questo processo vengono non a caso le ha fatte collocare in spazi pubblici, poiché per l’artista è lì che assumono una dimensione reale, e in questo modo, inoltre, anche gli altri creatori delle opere possano rafforzare il senso di appartenenza con l’opera d’arte realizzata.

In tempi più recenti, e con l’approvazione del Papa argentino, Marmo ha avviato il progetto “La simbologia della Chiesa che guarda al Sud”. Si tratta di collocare opere d’arte che rappresentano le espressioni popolari della fede in diverse parti dell’America Latina. Servono a costruire ponti, a collegare quelle realtà con la Chiesa e la Santa Sede, il centro della fede cattolica nel mondo. Per questo motivo, nel novembre 2014, due opere dello stesso artista sono state installate nei giardini dei Musei Vaticani: La Vergine di Luján e una scultura della serie “Cristo Lavoratore”.

Alejandro Marmo rappresenta la vita di persone comuni, santi, religiosi e personaggi che hanno cambiato il corso della storia con le loro idee e il loro coraggio di realizzarle.

Il suo obiettivo in tal senso è elevare l’animo umano, perché gli uomini siano migliori, più sensibili, virtuosi e arricchiti nella conoscenza, e in una trama di fili, cavi, fogli e ferro, la sua visione di arte si fa cultura e diventa punto d’incontro tra persone di tutta la terra.

La sua arte, in definitiva, è radicata nella vita perché il suo scopo è quello di trasformare e migliorare gli esseri umani.

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